Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

La Regione congela 8 milioni dei Comuni

Fonte: La Nuova Sardegna
25 agosto 2011

Maninchedda: «Una legge regionale tutela i piccoli centri ma la Giunta non la attua»




CAGLIARI. La manovra del governo mette sotto scacco l’isola ma i piccoli Comuni, pur colpiti dalle norme di Tremonti, in Sardegna hanno una via di scampo: una legge (inapplicata), approvata nel collegato alla Finanziaria, che stanzia per loro otto milioni.
Il presidente della commissione Bilancio, Paolo Maninchedda, ha scritto a tutti i sindaci per ricordare cosa prevede quella legge. Otto milioni pronta cassa per agevolare i residenti e combattere lo spopolamento dello zone interne. Ma c’è un problema: «La Giunta anziché chiacchierare deve fare le direttive e il bando», afferma Maninchedda, in caso contrario le somme sarebbero perse. La legge è sul Buras del 5 luglio scorso e quindi è in vigore; cosa impedisce il funzionamento? Forse la necessità di capire quali tagli dovrà fare la Regione, quali sacrifici affrontare. Sui piccoli comuni, la cui esistenza è minacciata dai tagli della manovra ferragostana, si è alzata da più parti la difesa. Il presidente Cappellacci, tra l’altro, si è rivolto ai parlamentari sardi perché intervengano con emendamenti correttivi e migliorativi al decreto legge nel corso dell’iter parlamentare. Un appello che è poi alla base dell’incontro che il presidente della Regione ha fissato per lunedì con deputati e senatori nel tentativo di avviare «un’azione forte e condivisa delle possibili azioni da intraprendere in Sardegna in difesa dei piccoli Comuni. Maninchedda ha scritto una lettera ai sindaci per ricordare quanto può fare la Giunta in favore dei centri svantaggiati, così come previsto dalla legge elaborata in commissione Bilancio e approvata dal Consiglio. Vediamo alcune misure: per favorire il riequilibrio anagrafico è previsto un contributo per ogni bambino nato pari a 1500 euro per il primo figlio e 2000 per le successive nascite; per sostenere il riequilibrio insediativo è stato disposto un contributo a fondo perduto sino a un massimo di 30 mila euro a beneficiario per l’acquisto, la costruzione e la ristrutturazione di immobili da destinarsi a prima abitazione in favore di coloro che trasferiscono la propria residenza da un comune con popolazione superiore a 5.000 abitanti. Agevolazioni per chi nei piccoli centri lavora e produce con un contributo a fondo perduto, sino a 50 mila euro per coloro che avviano o trasferiscono la propria attività da un comune con una popolazione superiore a 5000 abitanti.

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