Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

L’ESTATE FLOP

Fonte: Sardegna Quotidiano
23 agosto 2011

 

Sigilli, cancellazioni e pochi biglietti è la stagione più nera per i concerti di Paola Pilia n Una stagione da dimenticare. Concerti

cancellati o rinviati, spazi sotto sequestro e spettatori in fuga. Oltre un terzo in meno rispetto all’estate scorsa, che già aveva perso pubblico dagli anni precedenti. Il bilancio si potrà fare solo a fine settembre, ma si profila un flop clamoroso per la prima stagione senza gli spettacoli all’anfiteatro romano. L’ultimo artista in ordine di tempo a rinviare lo spettacolo a Cagliari è stato Francesco De Gregori. Doveva tenersi domani alla Fiera di viale Diaz, l’asso - ciazione “Spettacoli e musica” che organizza il concerto ha annunciato che slitta a novembre, perché il cantautore sta sperimentando un tour nei club e quindi preferisce rimandare il suo arrivo in città in autunno. Sarà sul palco invece regolarmente a Oliena stasera, come programmato da tempo. Di pochi giorni fa invece la notizia del rinvio dello spettacolo di Sabina Guzzanti. La comica romana doveva esibirsi la settimana scorsa, sempre alla Fiera in una serata organizzata da Shannara. Niente da fare. Lo spettacolo “Sì!Sì!...Sì...Oh Sì!” slitta al 7 settembre e si terrà al Teatro Lirico, spazio che l’artista ritiene più adeguato e su cui puntano gli operatori per il prossimo autunno. Nello teatro di via Sant’Alenixedda si cerca di dirottare a ottobre anche lo spettacolo del bluesman Mario Biondi, inizialmente previsto per giovedì prossimo a Santa Maria Navarrese, organizzato sempre da “Spettacoli e musica” e annullato ieri. La settimana scorsa sono saltati anche i Sud Sound System all’Arena Beach. Il copione è sempre lo stesso: la prevendita è fiacca, i cagliaritani acquistano pochi biglietti e gli operatori per prudenza rinviano. Colpa sicuramente della crisi economica che non risparmia la Sardegna, denunciano gli organizzatori, ma anche dell’incertezza sugli spazi, cominciata in primavera con il dibattito sulla possibilità di tenere ancora aperto l’anfiteatro romano e proseguita con il caso dell’Arena Beach del Margine Rosso costruita da Sardegna concerti, su cui la polizia municipale ha messo i sigilli per qualche giorno. E non ha convinto pienamente la soluzione dell’anfiteatro in fiera trovata a tempo di record ultimi giorni di giugno dal sindaco di Cagliari. Zedda, ereditata una situazione spinosissima dalla giunta Floris che per mesi ha evitato di affrontare la chiusura dell’anfiteatro che cadeva in rovina, ha cercato di salvare il salvabile, firmando un accordo con la Camera di Commercio e la Fiera che ha permesso di dare vita a uno spazio da cinquemila posti, costato 150mila euro. Il risultato è buono, ma gli operatori che a giugno erano contrari e hanno scelto di non tenere gli spettacoli a Cagliari, restano contrari. E quelli che allora hanno approvato la scelta ora sono più prudenti. «Ci sono persone che quando sono arrivate al botteghino per comprare i biglietti per Notre Dame de Paris, hanno rinunciato quando hanno scoperto che era lì e non all’Anfiteatro », spiega Roby Massa di Spettacoli e musica .«Il palco è bello, è ancora più bello di quello di viale Fra Ignazio e si vede bene da tutti i lati, ma le persone continuano a restare legate all’anfiteatro». L’associazione denuncia un calo di spettatori del 30- 40 per cento rispetto all’anno scorso. «In giro non ci sono molti soldi, è chiaro che se i concerti che nelle altre città d’Europa si tengono in dodici mesi, qui si concentrano in due, le persone devono per forza scegliere». Secondo Nicola Spiga di Shannara: «La crisi ha colpito molto. Se l’anno scorso venivano a vedere tutto, quest ’anno hanno scelto tra Crozza e la Guzzanti». «I programmi sono ridondanti e i biglietti troppo costosi», secondo Serenella Massacci di Vox Day, che all’inizio dell’estate ha scelto di non tenere spettacoli a Cagliari, «I concerti gratutiti che abbiamo fatto info MASSIMO PALMAS Il patron di Sardegna Concerti il giorno della presentazione del cartellone estivo dell’Arena Beach aveva detto: «L’addio all’Anfiteatro è stato voluto dai talebani, la cità pagherà le conseguenze della perdita per molti anni». le strutture nelle piazze sono comunque andati benissimo, segno che il momento è difficile», continua la Massacci. Gli spettacoli con i nomi più di richiamo costano fino a 45 euro. «Noi faremo pagare il concerto dei Verdena 10 euro, che è un prezzo politico per uno spettacolo che ha un allestimento importante, non da piazza. È giusto tenere i prezzi bassi, anche perché tutti prendiamo finanziamenti pubblici e facciamo cultura, non business. Abbiamo bisogno di spazi dimensionati non ai grandi eventi, ma che siano adatti agli spettacoli che vogliamo fare. Lo spazio della Fiera è troppo grande e troppo costoso per noi. Non possiamo prendere spazi da cinquemila o diecimila posti per ottocento persone». Quello che serve a Cagliari secondo Vox Day è sicuramente uno spazio per il pubblico giovane. «Faccio l’operatore da 25 anni e non l’ho ancora trovato. Lo chiederò al sindaco Zedda che si è tenuto la delega alle politiche giovanili». Dopo il Karel Music Expo’ a Serrenti, Vox Day ha optato per l’hinterland. Intanto per l’autunno gli altri operatori pensano al lirico: «Ne abbiamo già parlato con l’assessore alla Cultura Enrica Puggioni», spiega Roby Massa. «Il teatro può essere certamente usato per alcune produzioni, Bisogna capire se c’è la disponibilità, molti concerti li abbiamo già programmati. Capisco l’importanza dell’Opera, ma dovrebbero dare spazio anche ai privati». redazione@ sardegnaquotidiano