Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Dividono i nuovi baretti

Fonte: L'Unione Sarda
22 agosto 2011

POETTO. Alla Prima fermata nasce il primo dei nuovi chioschi sulla spiaggia

 

I bagnanti: «Non dovrebbero farli tutti uguali»
Vedi la foto Sul futuro dei chioschi del Poetto ci sono solo due certezze: i vecchi verranno demoliti e i nuovi saranno tutti uguali. Identici a quello in fase di realizzazione alla Prima fermata, l'unico dei sette baretti sulla spiaggia che non verrà raso al suolo dalle ruspe entro ottobre.
BELLO O BRUTTO? Ieri la Prima fermata era davvero la spiaggia dei Centomila. L'afa e le temperature africane non lasciavano alternativa: aria condizionata o brezza marina. Ogni centimetro quadro era occupato da asciugamani, ombrelloni e sedie sdraio. Il chioschetto Otium, sino a oggi l'unico in regola con le disposizioni. Per il momento la struttura, recintata da un telone verde che delimita il cantiere, è in fase di completamento, ma è ben chiaro quello che sarà l'aspetto definitivo. Bello o brutto? Cosa ne pensano i bagnanti? Così come quando c'è una partita della Nazionale tutti sono commissari tecnici, allo stesso modo, per l'occasione, si trasformano in architetti, esperti dell'ambiente e cultori dell'estetica. «A me piace, il suo impatto sulla spiaggia sembra basso», afferma Davide Piras , 38 anni, di Cagliari. «Tutto ok, ma non vedo la rampa per i disabili», gli fa eco Pamela Podda . Non è dello stesso parere Lauro Piludu , 25 anni. «Non mi piace, a prima vista sembra una stalla. E poi - continua - non ritengo sia una buona idea realizzarli tutti uguali. I chioschetti andrebbero realizzati secondo i diversi gusti». Sulla stessa linea Francesco Dessì , 36 anni, cagliaritano. «L'idea di realizzare sette baretti identici è da bocciare, sarebbe più opportuno utilizzare stili differenti che riflettano l'ambiente e la clientela». Per Alessandra Porcu , 35enne di Cagliari, «sarebbe fondamentale personalizzarli per renderli particolari. Dopo che ne vedi uno li ha visti tutti e non torni più».
STOP ALL'ANARCHIA In molti preferiscono non avventurarsi in questioni estetiche preferendo focalizzare la discussione sull'eccessiva espansione dei chioschi. «Il piano del Poetto è fondamentale, è giustissimo che lo spazio dato in concessione venga regolamentato», dice Franco Marras , 32 anni. Parere simile per Giuseppe Iossa , 40enne, cagliaritano. «Era ora che qualcuno pensasse a regolarizzare una situazione assurda, di completa anarchia. Speriamo solo che la vigilanza sia intensa per evitare che i gestori si comportino in modo scorretto occupando tutta la spiaggia: gli hanno dato un dito e si sono presi il braccio». Per Giorgio Lecis , 26 anni, serve più elasticità. «È inutile realizzare i nuovi chioschi se poi a una certa ora sono costretti a sospendere gli spettacoli musicali».
TROPPA SPORCIZIA Il vero cancro del Poetto è la maleducazione e i rifiuti. «Chiediamo una presenza più massiccia di Vigili urbani e della Capitaneria, soprattutto di pomeriggio», dice Samuele Murgia , 25 anni. «Di sera la spiaggia è coperta da lattine, buste e cartacce: le multe sarebbero un ottimo deterrente.
IL MODELLO Una pedana rialzata, come i vecchi casotti, per trattenere la sabbia ed evitare che la spiaggia, lentamente, scompaia. Circa cento metri quadri coperti da una tettoia in legno undici metri per undici, su un'area complessiva di oltre 500 metri quadri: il nuovo Otium, che la società Edilwood ha iniziato a costruire alla Prima fermata, sarà il modello che seguiranno tutti gli altri proprietari dei chioschetti. La struttura, che vuole inglobarsi alla perfezione nell'ambiente, è completamente in legno.
Andrea Artizzu