Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Castello Residenti contro “Ferragò ” «Incivili ovunque e notti insonni»

Fonte: Sardegna Quotidiano
12 agosto 2011

 LA PROTESTA È polemica dopo le prime serate dell’evento voluto dal Libarium e che ha coinvolto i locali del Bastione di Santa Croce e Saint Remy. L’organizzatore: «Qualcuno ha sforato gli orari»

Sarebbe dovuta essere un evento per cittadini e turisti, con un occhio di riguardo per gli abitanti del quartiere, invece, mercoledì notte, la prima serata del «Ferragò», la cinque giorni di musica e cultura organizzata dai locali tra il bastione Santa Croce e Saint Remy, ha sollevato la rabbia di chi vive in Castello. La protesta è iniziata già dalle 22, con le prime chiamate alle forze dell’ordine, ma si è intensificata poco prima delle due di notte.

RESIDENTI SUL PIEDE DI GUERRA «A quell’ora tutto doveva essere concluso e la musica spenta dappertutto, invece in piazza San Giuseppe le casse fuori dal “Mambo tango” conti - nuavano a suonare. Una musica incessante a volume altissimo: un vero rave in pieno centro», dice un residente che ha chiesto l’anonimato: «Ho chiamato la questura, sono intervenuti subito, ma il silenzio è tornato solo dopo le tre. Questa notte non ho dormito». Le chiamate arrivate al comando dei vigili urbani sono state numerosissime ed erano rivolte contro tutti i locali: sono intervenute due pattuglie e quasi certamente scatteranno delle sanzioni per i titolari coinvolti. «Sotto la torre dell’Elefante sono andati oltre ogni limite», dice Pietrina Pilia, 34 anni. «Io abito là sopra: i vetri di casa mia tremavano, mio padre è anziano e non è riuscito a chiudere occhio. Poi, oltre al rumore c’era gente che girava per le stradine in condizioni pessime. E oggi l’odore di urina sui muri e sulle auto era insopportabile». Le due donne ieri mattina sono andate a protestare direttamente da Danilo Argiolas, titolare del Libarium e organizzatore della manifestazione. L’incontro è avvenuto all’esterno del locale, sul bastione di Santa Croce: «Voi e gli altri locali siete rimasti ad un livello accettabile, ma lo spettacolo sotto la torre era indegno. Ci sono tanti turisti in città, che cosa gli facciamo vedere?».

L’IDEATORE DELL’EVENTO Argiolas è amareggiato: «Avete ragione su tutto. Alle due ho cercato anche io di chiamare il “Mambo tango”, ma nessuno mi ha risposto. Ora cercherò di parlare con l’amministrazione e poi deciderò se è il caso di andare avanti». «Capisco il problema di chi vive in queste vie. Per le prossime serate cercherò di arginarlo, sia in termini di volume che di confusione». Giuliano Deroma, titolare del locale sotto accusa, rivendica di aver fatto il possibile. «Io non posso essere responsabile di tutto ciò che accade fuori dal locale. Se avessi chiuso prima, poi, forse sarebbe stato anche peggio perché tanta gente avrebbe protestato: la piazza era piena e, anche quando abbiamo finito, è stato difficile far defluire la folla». Deroma, comunque, sottolinea il valore dell’iniziativa: «Se vogliamo avvicinarci a realtà come Barcellona dobbiamo incrementare questo tipo di iniziative. E chi vive qua dovrebbe comprendere di non essere in un quartiere residenziale, ma nel centro storico di una città turistica». Nel pomeriggio di ieri è arrivata la decisione di Argiolas e la manifestazione è andata avanti con la seconda serata: «Ho parlato con il Comune e mi ha invitato a continuare. In ogni caso ho chiesto, e mi è stato assicurato, un controllo più stretto su tutti i locali, compreso il mio, perché il problema non si ripeta». Michele Salis

 

IL COMMERCIANTE «ODORE DI URINA IN TUTTE LE STRADE DEL RIONE»

 «Un odore di urina insopportabile. Uno schifo sui muri, sulle auto posteggiate e sulla serranda del mio locale. Non sono contrario a queste iniziative» sostiene Danilo Belfiori, dell’alimentari di via dei Genovesi, «ma solo se diluite nel tempo, e se c’è un controllo serio». Lo sdegno degli abitanti di Castello non si ferma al problema del rumore. Ma la rabbia dei cittadini è rivolta, oltre che contro gli incivili che utilizzano le vie del quartiere come latrina, contro chi non ha installato per tempo i servizi necessari. «Ma è possibile – si chiede Belfiori – che quando si fanno manifestazioni di questo tipo non si pensi a mettere almeno dei bagni chimici?».

LA RESIDENTE «GRUPPI DI GIOVANI UBRIACHI E DROGATI TRA LE AUTO»

«Quando va bene sono ubriachi, ma molte volte ci sono anche drogati. Questo non è certo un problema creato da una manifestazione: è qualcosa che va avanti da tempo. Serve la presenza costante delle forze dell'ordine ». Spesso, il fastidio maggiore ai residenti lo danno i clienti dei locali, che dopo la serata vanno in giro per il quartiere. Iniziative che coinvolgono più locali per più giorni, non possono che mettere sotto pressione Castello: «Come faremo per cinque giorni?» si chiede Lella Arriu, 69 anni, che abita in via dei Genovesi. «È troppo, si sarebbero potute fare meno serate. Certe persone poi scambiano le sei del mattino con le sei di sera».