Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Affitti d’oro per case vuote il legame politica-mattoni

Fonte: Sardegna Quotidiano
12 agosto 2011

NUOVI MANICOMI  LO SPRECO

Il Comune paga da 2 anni 8mila euro al mese per 5 appartamenti: un affare da quasi settecentomila euro

di Enrico Fresu enrico. fresu@ sardegnaquotidiano. it

Non c’è solo un grosso spreco di denaro dietro il progetto (mai partito) “Abitare assistito” del Comune. Visure e convenzioni alla mano, si scopre un intreccio tra cattiva amministrazione, politici e costruttori. Tutti attori di una vicenda che ha portato all’aborto del piano di reinserimento sociale dei sofferenti psichici (bloccato dall’attuale assessore alle Politiche sociali Susanna Orrù) e, da due anni, all’esborso a vuoto da parte del Comune di oltre ottomila euro al mese per cinque appartamenti in via Is Cornalias. Immobili di 70 metri quadri mai utilizzati e pagati con un canone buono per un attico al Quartiere del Sole. Con vista mare.

POLITICA E CONVENZIONI

Nel giugno del 2008 dall’assessorato alle Politiche Sociali, dirigente Ada Lai, parte un avviso: «Il Comune cerca appartamenti di civile abitazione dove attivare progetti di “abitare assistito” a favore di persone disabili. Gli alloggi richiesti debbono essere ubicati in zone centrali di Cagliari o dell’hinterland, avere una superficie minima di 140 metri quadrati, tre o quattro camere da letto, ampio soggiorno, cucina e due bagni». Arriva un’unica offerta, quella avanzata dalla Baldinu Costruzioni Srl, per immobili in via Is Cornalias (San Michele) al numero 102, con ampio parcheggio, all’angolo con via Mandrolisai. La firma della convenzione è del luglio del 2009: da allora il Comune CONVENZIONI Il proprietario è la Baldinu Costruzioni Srl: il consigliere del Pdl, Tocco, è socio in Laguna Immobiliare sborsa 8mila euro al mese per cinque appartamenti grandi la metà di quelli previsti dal bando, con un contratto di quattro anni rinnovabili per altri quattro. Il requisito della centralità degli appartamenti viene accantonato. Ma chi è il proprietario delle case? Lo stabile scelto dal Comune è uno di tre lotti, alcuni ancora da vendere. Chi ha già comprato nel “pezzo” a ffianco dice: «Abbiamo trattato l’ac - quisto con dei politici, uno adesso è senatore». Non sa che accanto a casa sua il Municipio voleva realizzare, relegandoci quindici disabili psichici tutti insieme, quello che sarebbe diventato un nuovo manicomio d’oro. «So che aveva comprato un privato, che poi ha datto tutto al Comune». Il privato è la Baldinu costruzioni. Una società con lo stesso nome ha sede a Firenze, ma da una ricerca su internet emerge che c’è una sede anche in via dell’Artigianato 14. A quest’i n d irizzo c’è anche una targhetta con lo stesso nome sulla cassetta delle lettere. Alla Camera di Commercio, nello stesso posto (via dell’A r t i g i a n ato14/ 16), risulta domiciliata anche un’altra società, la Laguna Immobiliare Sas, che si occupa di mediazioni in compravendite e affitti di immobili. I soci sono tre: accomandataria risulta Rita Pedditzi, accomandanti sono invece Salvatore Baldinu e il consigliere regionale e comunale del Pdl Edoardo Tocco. Le quote sono divise in parti uguali. C’è quindi un cognome che si ripete (Baldinu), lo stesso indirizzo, e un legame con la politica che trova conferme, quello con Edoardo Tocco. Che durante tutta la sua permanenza in Municipio non è mai stato sentito pronunciare una parola contro la dirigente Ada Lai. Anzi.

NUMERI E DIFESA DEL PIANO Il calcolo dei profitti genarati dall’ac - cordo tra assessorato alle Politiche Sociali e la società Baldinu porta a numeri importanti. Riassumendo: gli appartamenti sono cinque da 70 metri quadri (piccoli per i requisiti previsti). Ognuno costa al mese circa 1600 euro, che fanno ottomila in tutto, 96mila all’anno, che moltiplicati per quattro (gli anni di durata della convenzione) diventano 346mila. In caso di conferma per i successivi 48 mesi si arriva a circa 700mila euro. Due anni sono già passati, senza che le case siano mai state usate, ma i soldi sono usciti lo stesso per entrare nelle casse del proprietario che ha presentato l’offerta all’assessorato alle Politiche sociali. L’affitto da reggia sarebbe stato valutato “congruo” da un tecnico al quale si sono rivolti gli uffici di piazza De Gasperi. Un qualunque agente di una qualunque agenzia immobiliare la pensa diversamente. Anche ammettendo un aumento per la destinazione “pa r t i colare ” dell’immobile, per lo stesso prezzo si può prendere un quadrivano in un quartiere residenziale. A Bonaria, per esempio. La dirigente che con Asl e Provincia ha gestito il progetto, Ada Lai, è convinta della bontà del suo operato. E dall’ufficio del capo di gabinetto della presidenza della Regione, dove lavora da qualche mese, ha spiegato: «Finchè c’ero io l’Abitare assistito è andato benissimo: un meraviglioso progetto che non so perché si sia fermato. Io adesso sono in un altro ente, non ne so più nulla». E sul mancato rispetto dei criteri fissati dal suo assessorato? «Il centro non è solo quello storico »

 

L’ASSESSORE «Accordo da rivedere così era un ghetto ho bloccato il bando» n Prima la sospensione del bando, ora il Comune vuole rescindere il contratto con la Baldinu srl, proprietaria dell’immobile con cinque appartamenti di via Is Cornalias, destinato ad ospitare i 15 disabili psichici di “Abita - re assistito”. Era tutto pronto, i locali appena arredati dalla stessa amministrazione. Alla vigilia dell’avvio del progetto l’assessore alle politiche sociali Susanna Orrù però ha detto stop: «C’è qualcosa che non va. Fermiamoci e valutiamo meglio». Perché ha sospeso il bando? «Quando mi hanno presentato il progetto ho espresso alcune perplessità, che poi sono state confermate da chi ci stava lavorando. Allora ho deciso di fermare tutto». Da cosa è nato il dubbio? Eravamo attorno ad un tavolo, mi hanno spiegato che l’iniziativa stava partendo. Ho ascoltato e sono rimasta stupita, poi ho chiesto delucidazioni sull ’obiettivo reale di “Abitare assistito”. Ho fatto notare che un’unica unità immobiliare con cinque appartamenti, lontana dalla città, non mi sembrava potesse rispondere a un progetto di integrazione e inclusione. Qual è esattamente l’obiettivo del Progetto di Comune e Asl? Promuovere un’integrazione e una coabitazione di persone che hanno delle sofferenze mentali. Abitando insieme possono fare le cose che normalmente si fanno in una casa. Con un’assistenza, certo. E con l’obiettivo ad un certo punto di arrivare a una totale indipendenza. Cosa avrebbe significato sistemarli in appartamenti da 70 metri quadri? Isolarli. Si sarebbero ritrovati tutti insieme in un’unica palazzina lontano dal centro. In un luogo decontestualizzato rispetto alla città. Secondo me una situazione di questo tipo non rispondeva agli obiettivi e gli addetti ai lavori hanno confermato. Tutte le perplessità erano condivise da chi ci aveva lavorato. Adesso che il bando è sospeso state facendo approfondimenti? Stiamo valutando soluzione alternative che rispondano alle caratteristiche del progetto e che arrivino all’obiettivo. Rescinderete il contratto con la Baldinu Srl? Ci stiamo provando. Questa sarebbe la mia intenzione. E nel frattempo cercate nuovi appartamenti? Sì, stiamo valutando diverse ipotesi. Naturalmente, se cercheremo locali lo faremo attraverso un bando pubblico. Se no, potrebbero essere locali di proprietà o già in possesso del Comune. Avete già fatto una lista di locali disponibili? Stiamo vagliando. Ci stiamo muovendo molto, ma ovviamente con estrema prudenza. Ha già capito perché dal 2008 il Comune ha pagato affitti così alti senza che il progetto partisse? Prima non c’ero, non so cosa sia successo. Non so neppure perché si sia arrivati solo ora a definire il tutto. Davvero non lo so dire. Paola Pilia