Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

I “resistenti” di Giorgino

Fonte: L'Unione Sarda
12 agosto 2011

L'ex arenile dei cagliaritani abbandonato a se stesso, senza servizi

La spiaggia è una distesa di alghe e rifiuti

Nella vita ci sono alcune certezze, che non cambian mai. L'acqua bagnata, il cielo azzurro, il ciclo delle stagioni e la sporcizia nella spiaggia di Giorgino. Quella che un tempo era l'arenile dei cagliaritani ora è meta solo di alcuni nostalgici. Senza nessun servizio, e soprattutto ridotto a discarica a cielo aperto.
IL RESISTENTE Mario Manunza alza la mano e grida «ciao!» a un amico che passa in auto. «Lo vede quello», dice, «è come me, uno che viene solo qui». Già, perché Manunza, cagliaritano d'altri tempi, fa parte di quella piccola enclave di resistenti che nonostante alghe, mancanza di servizi e rifiuti, a Giorgino non vuole rinunciare. «Il bagno al Poetto l'ho fatto una sola volta, nel 1965, quand'ero militare». Da quando aveva i calzoni corti, quando esistevano ancora le colonie, per questo stampacino mare fa rima con Giorgino. Di cui conosce dinamiche e personaggi.
IL DEGRADO Dentro la sua auto oltre alla seggiola e al costume da bagno ci sono cinque bottiglie da due litri piene d'acqua. «Serve per lavarmi». Fuori nessun bagno, neppure chimico. Nessuna doccia, neppure un rubinetto per sciacquarsi i piedi. Ecco spiegato il perché delle bottiglie. «Non c'è acqua potabile», spiega il cagliaritano, «il ristorante che c'è qui se la fa portare con un'autobotte». Il Comune non ha mai provveduto. Manca tutto, tranne i rifiuti.
I RIFIUTI Bottiglie, sfalci, batterie d'auto e soprattutto inerti dell'edilizia. C'è di tutto. Dietro i cespugli, talmente grandi che invadono impunemente la carreggiata, e sulla spiaggia. Meglio, sulla distesa di patate di mare che la ricopre. Passano gli anni, cambia la città e il colore delle amministrazioni ma a Giorgino resta tutto immutato. Il Comune pulisce spesso (la spiaggia è di competenza dell'Autorità portuale) ma non basta. Perché la zona è disabitata e poco frequentata: chiunque può arrivare e scaricare, anche in pieno giorno, i rifiuti sulla strada. Alla spiaggia ci pensa il mare, che riversa sulla sabbia rifiuti delle navi, alghe e patate di mare. «Succede da quando hanno creato le barriere laterali per il porto», rivela Manunza, «hanno alterato le correnti».
Nonostante tutto Giorgino ha dei frequentatori assidui. «È una bella spiaggia», si spingono ad affermare i tre fratelli Rais, «veniamo sempre qui perché è tranquilla. Però bisognerebbe pulirla». Così Bonarina, l'unica donna della famiglia cagliaritana si arma di buona volontà e fa da sé: «Raccolgo le bottiglie dalla sabbia e le porto via». Lei è un esponente dei pochi “resistenti” che ancora tengono a Giorgino. Una specie in estinzione.
Mario Gottardi