Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ora esportare diventa un sogno

Fonte: L'Unione Sarda
6 maggio 2008

gli imprenditori
Ora esportare diventa un sogno

Importare le materie prime? Un'impresa. Esportare i propri prodotti? Un sogno.
Per ora, irrealizzabile: la chiusura del Porto canale ha ovviamente un riflesso - negativo - sugli industriali sardi. Che per vendere in Italia e all'estero devono ricorrere a lunghi e costosi trasporti su camion e tir. L'alternativa? Rinunciare alle commesse. Una scelta che Romina Steri, responsabile commerciale della EdilBlock di Villaspeciosa, vorrebbe evitare: «Dobbiamo trasportare 300.000 blocchetti a Malta, dove serviranno per costruire palazzi e centri commerciali». Una fornitura che rischia di slittare: «Non esistono tratte dirette per Malta, bisogna passare prima dalla Sicilia». Impossibile spostare i mattoni con dei container: «Solo su camion». Per lo stesso motivo, ha dovuto rinunciare l'anno scorso ad un ordine da 2 milioni di euro: mattoni destinati, per ironia della sorte, a Gioia Tauro. Morale della favola: «Siamo sempre stati penalizzati, ora lo saremo di più».
Ma un problema identico si ha anche sul fronte delle importazioni. Lo spiega Alessio Vinci, responsabile di produzione dello stabilimento omonimo, nella zona industriale di Sanluri: «L'argilla necessaria per i nostri mattoni arriva da Parma. Ora la imbarchiamo a Livorno con direzione Olbia, su camion. Facciamo ordini da 2.500 metri cubi».
Il costo? «Per il trasporto, sono 5 euro a metro cubo». Cioè 12.500 euro. Tanto, se si considera che per 2.000 si può spostare un container dal bacino del Mediterraneo fino alla Cina.
E anche in questo caso c'è un capitolo dedicato agli affari persi: «Dovevamo esportare blocchi di perlite in Grecia: è un materiale che si trova quasi esclusivamente in Sardegna. Per ora abbiamo rinunciato. Ma ci sono tanti imprenditori nella nostra situazione».
Come ad esempio Giuseppe Cabua, che produce tegole a Samatzai ma vorrebbe esportarle in Medio Oriente: «Ho ricevuto molte richieste dall'Arabia Saudita». Una destinazione che non lascia scampo: «Posso trasportarle solo su camion, fino a Massa Carrara. Da lì poi si può imbarcare il carico verso le regioni arabe». Quindi una conclusione: «Con la morte del Porto canale sarà impossibile esportare i nostri prodotti. L'unica strada è quella del trasporto su gomma, che purtroppo ha un costo altissimo». Il prezzo di affitto di un camion è di circa 900 euro, più il biglietto per il traghetto.
MICHELE RUFFI