Rassegna Stampa

Sardegna 24

Unioni civili, si allarga il fronte del sì

Fonte: Sardegna 24
10 agosto 2011

IL DIBATTITO. INTERVENTO DI SOCIALISMO DIRITTI RIFORME: IN CONSIGLIO REGIONALE UNA PROPOSTA DAL 2006

Ancora batti e ribatti sull’ipotesi di introdurre anche a Cagliari il registro delle Unioni civili. Dopoil sì della Cgil, ora interviene anche l’associazione Socialismo diritti riforme: «Quando si parla di registro delle unioni civili- spiega la presidente Maria Grazia Caligaris- l’immaginazione corre subito ai matrimoni gay. Si deve invece pensare alle persone, anche eterosessuali, chenonpossono sposarsi per diverse ragioni o a coppie omosessuali con l’unico scopo di aiutarsi e soccorrersi nella vecchiaia. La convivenza, per esempio, non garantisce la possibilità di avere informazioni sulla salute della persona con cui si condivide la vita e questo è un limite irragionevole. In Consiglio regionale giace fin dal 2006 una proposta di legge. Occorre ripresentarla. Così i registri comunali possono contare su una cornice di uniformità».

Proprio nel 2006 c’era stata una manifestazione pubblica sotto il Municipio di Cagliari che aveva provocatoriamente messo l’accento sulla questione dell’ iscrizione nel registro delle unioni civili.Uninvito a dotarsi di uno strumento a sostegno dei nuclei familiari diversi da quelli tradizionali. «Le polemiche sull’istituzione del registro a Cagliari- sottolinea Caligarissono indice di scarsa conoscenza dei veri problemi dei cittadini rispetto alle questioni pratiche della convivenza senza vincolo matrimoniale. La scelta di sposarsi è anche limitata dalle condizioni economiche e molte giovani coppie vi rinunciano perché il lavoro precario non consente loro di affrontare spese extra».

L’ipotesi era nell’aria. E ora il dibattito è aperto. Da più parti arriva l’invito, rivolto all’amministrazione di via Roma, a trasformare l’idea in qualcosa di più.Mada altri ambienti arriva anche l’invito opposto.«Èassurdo - conclude la presidente di Sdr- che si contrappongano i diritti derivanti dall’iscrizione nel Registro delle unioni civili a quelle delle famiglie unite in matrimonio. Ampliare le prerogative non significa toglierle ad altri. Significa invece offrire maggiori opportunità a coniugi in attesa di divorzio che hanno un nuovo stabile rapporto di coppia, a vedove o anziani che temono di perdere la pensione di reversibilità, a coppie dello stesso sesso o di diverso sesso che decidono di vivere insieme per dividere le spese e combattere la solitudine. Le polemiche non aiutano a crescere nei diritti ma solo a frenare le risposte alle esigenze della nostra società »