Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«L'obiettivo principale è l'autosostentamento»

Fonte: L'Unione Sarda
2 settembre 2008

L'intervista Parla il direttore Mariano Mariani 


L'obiettivo, in tempi di budget ridotti e finanziamenti tagliati all'osso, si chiama «autosostentamento». Mariano Mariani dirige un parco «senza simili al mondo» e che da grande vorrebbe essere, semplicemente, indipendente: «Non si potrà guadagnare dalle risorse naturali dello stagno, ma almeno possiamo cercare di mantenerci».
La ripresa della produzione del sale, annunciata dopo il passaggio di buona parte della cubatura dei Monopoli di Stato alla Regione, può garantire 200 mila euro all'anno di guadagno: «A regime, si potrebbero confezionare 40 mila tonnellate, fatturando circa 650 mila euro». Poi c'è il circuito del benessere, le beauty farm. «Le cubature ci sono, si tratta solo di sfruttarle al meglio». In linea d'aria, gli ospedali sono a un tiro di schioppo. Il Marino vecchio, ormai un ricovero per barboni, dovrebbe diventare un centro di thalassoterapia. Il Marino nuovo invece, un hotel lo era già e potrebbe diventarlo di nuovo se verrà attuato il piano sanitario regionale (che prevede la dismissione). «Anche l'ippodromo potrebbe rientrare nel discorso di rilancio del Parco. Per realizzare queste cose c'è bisogno dell'aiuto di tutti. Invece c'è chi non ha ancora capito che non siamo la controparte di nessuno».
Il futuro potrebbe essere anche un museo del sale e uno spazio dedicato al merchandising. Che proporrà dei prodotti made in Molentargius : «In futuro vorrei che si potessero vendere le patate, le favette e l'olio prodotti nei terreni del parco». Per vederli ci vorrà ancora un po'. Anche perché per ora i soldi spesi (sia i 53 milioni del ministero, sia i 4 milioni arrivati dalla Regione negli ultimi anni) sono andati a tappare i buchi di un ecosistema pieno di falle: «Lo stagno è stato ripreso per i capelli», racconta Mariani, «e purtroppo gran parte dei fondi che abbiamo a disposizione vengono impiegati per la manutenzione. Se non ce ne occupassimo noi tutti i giorni, nel giro di sei mesi tornerebbe tutto come prima». Cioè una distesa di carcasse d'auto e materassi, dove arrivavano gli scarichi fognari di mezzo hinterland. ( m.r. )

02/09/2008