Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Nuovo spazio di aggregazione per il quartiere

Fonte: L'Unione Sarda
8 agosto 2011

Il futuro del Sant'Elia


Entro due mesi, quando scadrà la possibilità di accedere ai 18 milioni del Credito sportivo, sapremo se il Cagliari Calcio avrà dato il via ai lavori per la realizzazione del nuovo stadio. Nonostante i problemi e le perplessità sollevate dall'Enac, a Roma una società specializzata ha già realizzato le prime gradinate con tanto di seggiolini rossi e blu. Non si sa ancora dove e quando verranno assemblate e dovesse saltare Elmas c'è chi, come il consigliere Gianni Chessa, propone di edificarlo accanto al vecchio impianto e lo stesso sindaco Zedda preme per un ritorno a Sant'Elia. La risposta negativa è quasi scontata: il Cagliari, per garantirsi la sopravvivenza a certi livelli, non necessita solamente di uno stadio nuovo e funzionale ma anche della sua proprietà e il primo cittadino ha già fatto capire di non possedere la bacchetta magica in merito alle mancate concessioni che spinsero Cellino alla decisione di andare altrove. Inoltre, voltare le spalle al comune di Elmas non sarebbe corretto nei confronti di chi finora si è prodigato per la realizzazione di questo sogno.
L'ipotesi di una ristrutturazione del Sant'Elia pare quindi sempre più remota e presto o tardi non sarà più lo stadio del Cagliari. Visti i costi proibitivi di un'eventuale demolizione, stimati in 8 o 9 milioni di euro, rischia di materializzarsi in città l'ennesimo mostro di cemento da lasciar sgretolare sotto il sole e la pioggia. Per questo occorre cominciare a riflettere su quale possa essere il futuro di questa struttura. Già da tempo l'ingegner Noemi Migliavacca propone di donargli nuova vita attraverso una ristrutturazione che prevede la chiusura interna degli spalti per ospitare gli uffici delle federazioni e della medicina sportiva, una foresteria per atleti e una sala congressi mentre lo spazio interno verrebbe destinato sempre a campo da calcio ma dotato di pista da jogging aperta a tutti i cittadini. Un nuovo spazio d'aggregazione, autosufficiente dal punto di vista energetico, nel cuore di un quartiere difficile come Sant'Elia e realizzabile con 12 milioni. L'abbandono dello stadio dovrà trasformarsi anche nell'occasione di poter ridiscutere della riqualificazione del quartiere: occorre rispolverare i masterplan realizzati nel 2008 e tenere conto delle esigenze emerse recentemente come la carenza di spazi per eventi e concerti. La realizzazione di alcuni progetti costa tanto ma avere perlomeno le idee chiare sul futuro diventa sempre più una necessità, così come lo sono il confronto e la partecipazione dei cittadini.
Federico Matta
Urban Center