Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il gobbo, Esmeralda e l'amore senza tempo

Fonte: L'Unione Sarda
4 agosto 2011

Successo per l'opera Notre Dame de Paris, repliche oggi e domani

 Vedi la foto La storia non finisce bene. E questo ormai lo sanno tutti. Il segreto di Notre Dame de Paris - l'opera popolare portata in scena martedì sera e ieri sul palco dell'Anfiteatro in Fiera a Cagliari - non si nasconde soltanto nella trama del celebre romanzo di Victor Hugo. Cambia il cast, ma l'appeal dello spettacolo resta immutato. Accade da dieci anni. I numeri parlano chiaro: mille repliche, quasi quattro milioni di spettatori e, come dice il produttore David Zard «cento milioni di minuti di applausi che creano un tale spostamento d'aria da farci andare sempre con il vento in poppa».
Le quattro date cagliaritane (si replica oggi e domani alle 21,30) precedono il gran finale di stagione previsto il 9 e il 10 settembre all'Arena di Verona. L'edizione di Notre Dame de Paris del decennale non si discosta dalle precedenti. La formula è sempre la stessa. Cambiano gli interpreti, ma non la struttura di un musical che piace a tutti. Popolare al cento per cento. In platea abbondano bambini, adolescenti, genitori e nonni incantati da una storia di fine Medioevo che racconta di tormenti, passioni, amori, tradimenti e delitti. Lo show è un melting pot di antico e moderno, un viaggio musicale sospeso tra opera lirica e concerto rock, un po' musical di Broadway, un po' avanspettacolo. Non mancano i balletti acrobatici. Ci sono riferimenti alla tradizione circense, alla danza classica e alla cultura hip hop con un grande spiegamento di breakers.

La melodia è il filo che lega tutti gli episodi, proposti in una sequenza che ricorda i concept album degli anni Settanta. Lo stile di Riccardo Cocciante (autore delle musiche) affiora in tutti i brani. Tantissimi i rimandi a canzoni come Margherita, Bella senz'anima o Cervo a primavera . Angelo Del Vecchio, che interpreta Quasimodo, sfodera una voce per certi versi assimilabile e quella dell'autore di Io canto . Inutile fare paragoni con gli interpreti che l'hanno preceduto (Giò Di Tonno, Fabrizio Voghera, Giordano Gambogi, Luca Maggiore e Leonardo di Minno).
Il cantante originario di Benevento ci mette del suo. Non solo con la voce, ma anche nel look e nella recitazione. A parte la gobba e i movimenti scomposti, sotto il berretto e la corona dorata nasconde un cespuglio di dreadlocks colorati di rosso. Sul palco della Fiera festeggia anche il suo compleanno. «Un'altra emozione che mi regala Notre Dame de Paris», ha commentato alla vigilia dello spettacolo. Alessandra Ferrari interpreta Esmeralda. Balla e canta molto bene. Piomba in scena e si scatena in una danza gitana scandita da suoni di nacchere, percussioni, flamenco andaluso e suggestioni arabe. I protagonisti si muovono in un contesto scenografico che cambia in continuazione. C'è un grande muro largo 24 metri e alto 9. Ci sono anche alcune grandi torri che animano la scena. Gli attori-cantanti e i ballerini utilizzano un sofisticato sistema di imbragature che consente di realizzare coreografie spettacolari con acrobazie mozzafiato. Si vede che c'è la firma di Gilles Maheu, il regista canadese che lo scorso anno ha lavorato per il Cirque du Soleil nello spettacolo Zaia.
Davanti al muro della cattedrale ci sono gabbie metalliche e grandi campane sospese in aria. C'è soprattutto la musica e c'è un cast molto affiatato. I protagonisti sono sempre gli stessi: l'arcidiacono Frollo (Marco Manca), Clopin (Emanuele Bernardeschi), Febo (Giacomo Salvietti), Fiordaliso (Federica Calori), tutto il corpo di ballo e soprattutto un pubblico fedelissimo che da dieci anni premia Notre Dame de Paris.
Francesco Pintore