Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Lungo il percorso in 200mila, 60mila pass

Fonte: La Nuova Sardegna
1 settembre 2008

DOMENICA, 31 AGOSTO 2008

Pagina 3 - Fatto del giorno

Sacerdoti mobilitati in tutta l’isola, dieci ore intensissime, annunciato un record di partecipazione



Placet degli ispettori vaticani, Cossiga tra i fedeli, una trentina i centenari




PIER GIORGIO PINNA

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CAGLIARI. Prima il tormentato Paolo VI. Poi il viaggiatore dei miracoli Wojtyla. Ora Benedetto XVI il moralizzatore. Tre visite in meno di quarant’anni. Tappe contrassegnate da bagni di folla.
Con l’isola, i suoi drammi sociali, la sua gente, la sua religiosità al centro delle attenzioni dei pontefici e della Chiesa romana. A una settimana dall’arrivo a Cagliari, i fedeli sardi sono pronti ad accogliere papa Ratzinger. Grandi le attese, grandissime le speranze. Riflettori accesi sulla Storia di un’isola senza tempo e sulle storie odierne di troppi emarginati e diseredati. E ancora una volta una nuova, oceanica invasione nella piazza di fronte alla basilica di Bonaria, ribattezzata dei Centomila e già stretta.
Le cifre. Si prevede infatti che le cerimonie verrano seguite da non meno di 200mila persone. Benedetto XVI giunge proprio per festeggiare il centenario della proclamazione della Vergine del colle a massima patrona dell’isola. E in questo senso mantiene la promessa fatta a Roma nel marzo 2007 ai vescovi sardi durante la loro periodica visita alle tombe dei santi Pietro e Paolo. A dargli il benvenuto e a pregare con lui arriveranno gruppi da tutta la regione. Insieme con il premier Berlusconi, le massime autorità religiose, civili, militari - come recita il protocollo in questi casi - e in più il presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga. Se i viaggi di papa Montini e Giovanni Paolo II furono caratterizzati da partecipazione record, tutto lascia pensare che domenica 7 settembre su Cagliari confluirà una moltitudine di fedeli. I numeri che circolano, del resto, sono già da guinness. Trecento pullman in partenza da ogni parte della Sardegna. Centinaia di parrocchie e tutte le dieci diocesi dell’isola mobilitate. Sessantamila pass per prendere posto nelle aree assegnate ai fedeli dagli organizzatori. Altre decine di migliaia di persone disseminate lungo l’intero percorso del corteo.
Contatti con numerosi circoli di emigrati nei cinque continenti. Con il previsto arrivo di tanti sardi perfino dall’Australia e dall’America Latina. Dodici maxischermi distribuiti nei punti strategici della città per permettere la visione di qualsiasi momento delle celebrazioni e degli stessi spostamenti del pontefice. Più di cento giornalisti accreditati. Almeno trenta degli oltre trecento centenari della regione che attraverso le famiglie hanno dato conferma della loro presenza. Una presenza particolarmente gradita dai vertici della Chiesa regionale: loro erano già nati quando Nostra Signora di Bonaria è stata proclamata patrona.
Il programma. Quella di domenica prossima, per papa Ratzinger e per migliaia di fedeli, si rivelerà una giornata intensissima. Dieci ore ricche di emozioni, con poche pause. Lo si capisce bene dal piano ufficiale reso noto dalla Prefettura della Casa pontificia. Alle 8.15 Benedetto XVI lascerà Castel Gandolfo per Ciampino. Un quarto d’ora dopo, il decollo. L’arrivo ad Elmas avverrà alle 9.30. Il cerimoniale conosce nome e cognome delle autorità che accoglieranno il pontefice. L’elenco è lungo: l’arcivescovo di Cagliari Giuseppe Mani, il rappresentante del governo, l’ambasciatore d’Italia nella Santa Sede, Antonio Zanardi, il governatore Renato Soru, il nunzio apostolico Giuseppe Bertello, il vescovo ausiliare Mosè Marcia. E poi il prefetto, il presidente della Provincia, il sindaco di Elmas, il comandante dello scalo militare. Allo sbarco, nessun discorso. Il corteo raggiungerà Cagliari in auto. Alle 10 Benedetto XVI - dopo un giro tra la folla con la papamobile - sarà salutato dal sindaco Floris nel terrazzo più alto del sagrato di Bonaria e poi entrerà nella basilica. I frati mercedari potranno inginocchiarsi e salutare il papa, come alcuni gruppi di centenari. Alle 10.30 la celebrazione eucaristica e alle 12 l’Angelus, al termine del quale il pontefice andrà in via Parragues per incontrare 200 seminaristi e i loro superiori. Prima di consumare un pasto veloce, il papa parlerà con i vescovi sardi, che gli faranno compagnia a tavola. Due ore di riposo nell’appartamento dell’arcivescovo. Alle 17 il pontefice verrà accolto in cattedrale da capitolo metropolitano, sacerdoti, docenti della facoltà teologica. Alle 17.45 incontro con la folla in via Roma. Alle 18.15 due giovani lo saluteranno a nome di tutti. Alle 18.45 prenderà la parola davanti ai fedeli: un discorso di 12 minuti. Alle 19 il corteo si muoverà per Elmas e poco dopo il papa ripartirà alla volta di Ciampino.
L’attesa. I preparativi hanno richiesto mesi. Con la messa in stato d’allerta di tutti i sacerdoti e le suore della Sardegna. E con il coinvolgimento, solo a Cagliari, di oltre 500 volontari. Domenica la città sarà blindata. Nelle tappe degli spostamenti papali verranno istituite tre grandi zone rosse offlimits per i non autorizzati. Il traffico e la sosta delle auto subiranno rivoluzioni. A vigilare perché tutto vada al meglio, nelle scorse settimane, uno staff di discreti ispettori vaticani. Anche loro hanno dato il placet all’organizzazione. Nel frattempo a Cagliari tutti gli alberghi sono esauriti o quasi. Senza fine le rassegne, le manifestazioni, le cerimonie collaterali al grande avvenimento. A cura della curia, è nato persino un sito ad hoc con mille informazioni: www.ilpapainsardegna.it.