Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Teatro lirico? Una ricchezza inutilizzata»

Fonte: La Nuova Sardegna
1 settembre 2008

LUNEDÌ, 01 SETTEMBRE 2008

Pagina 19 - Cronaca 



Dopo il licenziamento dei bigliettai, la sinistra accusa: «Manca una strategia»



Comune, un ordine del giorno urgente presentato dai gruppi di opposizione: «Valorizzare i circuiti culturali»

ROBERTO PARACCHINI

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CAGLIARI. La cultura e l’ambiente sono due delle ricchezze su punta la città. «Ma troppo spesso solo a parole. «Il Teatro lirico è una ricchezza per la città e il Comune dovrebbe intervenire per valorizzarlo», lamenta il centrosinistra. La storia dei sei dipendenti delle Biglietterie Srl, recentemente licenziati, ha segnato anche l’inizio della nuova stagione politica comunale, ripresa in questi giorni dopo le ferie estive.
I consiglieri comunali del centrosinistra accusano la Giunta guidata da Emilio Floris di immobilismo: «Il Teatro lirico - affermano in un ordine del giorno presentato l’altro ieri - è la più grande industria culturale presente in Sardegna». E il fatto che l’amministrazione non intervenga nella questione dei dipendenti licenziati «è molto grave». Il Teatro è guidato da una Fondazione, «che avrebbe dovuto attirare capitali a seguito della riduzione degli stanziamenti statali». Inoltre l’ente «è presieduta dal sindaco Emilio Floris», visto che il Comune è l’azionista di maggioranza e che contribuisce annualmente con un importo di 2,5 milioni di euro.
Per tutti questi motivi «il Teatro può diventare, sia a livello nazionale che internazionale - si legge nel documento firmato da Ninni Depau (Pd), Claudio Cugusi (Rifondazione e Se), Massimo Zedda (Sinistra democratica), Radhuan Ben Amara (Comunisti italiani), Claudia Zuncheddu (Psd’Az) e Mondo Perra (Sdi) - centro propulsore di progetti di sviluppo culturali ed economici, pubblici e privati per Cagliari e per la Sardegna: dal progetto Caras al Festival internazionale l’Anfiteatro, dal Consorzio Golfo degli Angeli al Pit Parco della musica, dai corsi Ifts o di management dello spettacolo ai progetti di sviluppo dei laboratori teatrali».
Inoltre «è nota la storica passione dei cagliaritani per la lirica», come è dimostrato dai risultati della loro partecipazione alle attività del teatro: gli abbonamenti sono circa 10.000, mentre le presenze complessive di paganti superano i 130.000 spettatori annui. Per tutti questi motivi, i consiglieri sottolineano la necessità di non stare solo a guardare, da parte del Comune, le vicende di questi ultimi giorni. «Il direttore amministrativo del lirico - precisano nell’ordine del giorno - avrebbe dichiarato che “il teatro non deve essere coinvolto in una vertenza che riguarda solo i lavoratori e la ditta appaltatrice”. E questo nonostante i lavoratori abbiano sempre operato sotto la direzione diretta della sovrintendenza del Teatro e nonostante le quote della ditta appaltatrice siano controllate di fatto dalla Fondazione».
Un quadro che mostra alcuni operatori del settore che «vantano ingenti crediti in termini di stipendi non pagati». E anche l’esistenza di «analoghe situazioni» che «investono altri soggetti ai quali il Teatro ha esternalizzato servizi senza alcuna garanzia a favore dei lavoratori impiegati dalle imprese esterne».
A questo punto i consiglieri di centrosinistra vogliono impegnare il sindaco, «nella sua qualità di rappresentante della città nella Fondazione», a valorizzare «il ruolo del teatro lirico come una delle eccellenze della città su cui puntare, abbandonando un approccio (...) apparso spesso di modesto spessore». E chiedono al primo cittadino di farsi parte diligente e di «promuovere le necessarie iniziative - anche con il coinvolgimento di capitali privati - perché le potenzialità di sviluppo economico e culturale del Teatro siano valorizzate al massimo, attraverso l’avvio di appropriati circuiti turistici, culturali, ambientali».
Nello stesso tempo domandano anche di attivare «le necessarie iniziative per evitare i licenziamenti annunciati e più in generale le esternalizzazioni senza regola né controllo, anche al fine di evitare un grave danno sociale e di immagine del Teatro». Infine sollecitano una specifica seduta del Consiglio sul Teatro, «audendo in aula» anche il Sovrintendente.