Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Zedda: «Inizieremo il dialogo per ristrutturare il Sant'Elia»

Fonte: L'Unione Sarda
1 agosto 2011

Il sindaco si impegna a trovare «una strada percorribile»

 


Vedi la foto L'incontro sarà nei prossimi giorni. C'è da discutere dei lavori necessari per adeguare il Sant'Elia alle prescrizioni dei vigili del fuoco. Ma è ovvio che il discorso principale sarà un altro: «Coglieremo l'occasione per parlare del futuro dell'impianto», dice Massimo Zedda. Il sindaco, giovedì scorso, era in prima fila alla cerimonia di inaugurazione della nuova stazione per l'aviazione generale di Elmas. E ha sentito in diretta il discorso del presidente dell'Enac, che ha chiuso definitivamente la porta allo stadio di Santa Caterina.
Dopo le parole di fuoco di Vito Riggio lei ha teso la mano a Cellino.
«Se il Cagliari continuerà a giocare in città, e al Sant'Elia, può solo farmi piacere. Vorrei che la squadra rimanesse in città. E vorrei anche uno stadio moderno, polifunzionale, da restituire ai cittadini. Se però il presidente della società decide di andare a costruire da un'altra parte c'è poco da fare, nessuno può costringere un imprenditore a usare un impianto».
Comunque vada, il problema rimane: che fare del Sant'Elia?
«Prima di immaginare l'uso futuro dobbiamo vedere se la squadra andrà via, a Elmas o in altri Comuni. È ovvio che non può rimanere così, l'impianto ha bisogno di una ristrutturazione, che però può essere progettata solo quando sapremo che destinazione dare all'impianto. Se non dovesse più ospitare le partite del Cagliari, potrebbe essere valorizzato e sfruttato come stadio olimpico, per tutte le discipline sportive».
E i soldi?
«Bisognerà trovare le risorse per quanto sarà di competenza del Comune. Un conto è se è tutto a carico del pubblico, ma credo che i privati saranno coinvolti in questa vicenda».
Da consigliere sosteneva che non bisognasse regalare niente a Cellino. E disse: «Vorrei sapere quanto incassano le altre città dai propri stadi, rispetto a quello che Cagliari perde»
«E continuo a dire che non verrà regalato niente. Anche perché non ci sono le risorse per fare una cosa del genere».
Farete un passo ufficiale per riprendere il dialogo da dove si è fermato?
«Ci incontreremo nei prossimi giorni, poi si vedrà. Da parte nostra c'è sicuramente la disponibilità a parlare con la società. Dobbiamo individuare una strada che sia percorribile, senza mettere paletti o creare ostacoli inutili. Si tratta di comprendere le esigenze del privato e di conciliarle con quelle dell'amministrazione pubblica».
Quali sono i problemi su cui si era fermata la trattativa?
«Non si possono dare in concessione aree a titolo gratuito per novant'anni, come chiedeva Cellino. Però in questo momento è importante riprendere a parlare con la società rossoblù per trovare una soluzione».
Cellino però dice di non essere più interessato al Sant'Elia e di puntare tutto sulla Karalis arena a Elmas.
«Le parole di Riggio mi pare siano state molto chiare. Il presidente dell'Enac ne fa una questione di sicurezza. Oltretutto lo stadio a Santa Caterina metterebbe in dubbio l'espansione dell'aeroporto di Cagliari, e questo per noi è importante. È uno scalo in crescita costante che ci collega con le capitali europee, è impensabile bloccarle lo sviluppo». ( m.r. )