Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Se undici anni non bastano a dare un nuovo stadio alla città

Fonte: L'Unione Sarda
1 agosto 2011

Tante delibere, dibattiti e progetti mai diventati realtà

 

«Mica è un capriccio, lo stadio devo farlo per forza. Il Cagliari ha bisogno di un impianto moderno, il Sant'Elia non funziona più». Massimo Cellino pronunciò queste parole il 7 dicembre del 2000. Il sindaco era Mariano Delogu, e il Consiglio comunale si divise non poco sull'argomento anche perché a quel tempo (undici anni fa!) il progetto era decisamente un altro: il presidente della società sportiva voleva uno stadio che ospitasse anche negozi e centri commerciali, ristoranti e palestre.
Un proposito che Cellino abbandonò quasi subito, eppure la situazione non cambiò di una virgola, anche perché il Comune era ancora convinto di poter ristrutturare lo stadio con soldi propri, senza l'intervento di capitali privati. Tanto che la Giunta, il 13 marzo 2003, propose al Consiglio di scegliere fra tre opzioni progettuali legate al Sant'Elia: la ricostruzione in toto, il restyling, la demolizione parziale dell'impianto. Con costi differenti: 72 milioni di euro la prima, 30 la seconda, 40 la terza. Un'ipotesi che si arenò dopo il passaggio nell'aula di via Roma.
Poi ci sono stati gli anni delle trattative con la seconda Giunta Floris, conclusi con un nulla di fatto, e la presentazione ufficiale della Karalis arena a Elmas, a settembre del 2010. Dove ora Cellino dice di voler costruire lo stadio a tutti i costi, nonostante il presidente dell'Enac Vito Riggio abbia detto molto chiaramente: «Finché ci sarò io non permetterò che si realizzi una cosa del genere vicino all'aeroporto». I pro legati a un nuovo impianto a Elmas sono tanti: il cantiere, una volta arrivata a conclusione la conferenza di servizi in Regione, potrebbe essere aperto in fretta. E non ci sarebbe nessuno stadio da demolire e ricostruire. In più il finanziamento è già stato ottenuto.
Ma vista la presa di posizione dell'Enac, ora il sindaco Massimo Zedda vuole riaprire la trattativa, per fare in modo che i rossoblù continuino a giocare nella sua città. Perché undici anni di discussione, purtroppo, non sono bastati a dare uno stadio moderno a Cagliari. ( m. r. )