Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Lo stadio non si farà mai»

Fonte: L'Unione Sarda
29 luglio 2011

All'inaugurazione dello scalo per voli privati Zedda rilancia l'ipotesi S. Elia

Riggio (Enac) pone il veto al progetto del Cagliari

«Qui uno stadio non si farà mai, finché ci sono io. Non consentirò stragi». Prende in contropiede un po' tutti il presidente dell'Enac Vito Riggio, quando con il suo marcato accento siculo chiude la porta alla Karalis arena che il Cagliari calcio vorrebbe realizzare nei terreni di Santa Caterina. A poche centinaia di metri dall'aeroporto, proprio dove la Sogaer ha progettato l'ampliamento del piazzale dello scalo. L'occasione è quella dell'inaugurazione della nuova stazione per l'aviazione generale (per i voli privati), e Riggio sorprende i cronisti. «Il parere dell'Enac è obbligatorio e vincolante. Abbiamo fatto una valutazione dei rischi in base al primo progetto della società». Riggio sostiene che ci dovrà essere almeno un chilometro di distanza dall'aerostazione per il nuovo stadio, «sulla base di un regolamento in via di approvazione». Ma non ancora approvato.
«ANDRÒ DAI MAGISTRATI» E a chi gli fa notare che le intenzioni di Massimo Cellino sono ben definite e la procedura amministrativa incardinata negli uffici regionali sta andando avanti, il numero uno dell'Ente nazionale per l'aviazione civile pronuncia delle parole che suonano come un avvertimento: «Se dovesse essere rilasciata una concessione in difformità alle leggi, si potrebbe arrivare anche alla denuncia alla magistratura».
IL NUOVO SCALO Parole che inevitabilmente fanno passare in secondo piano il taglio del nastro della nuova stazione di Elmas per i voli privati, costata un milione e 220 mila euro, finanziata «grazie a fondi Pon», come ha ricordato il presidente della Sogaer Vincenzo Mareddu. L'obiettivo è quello di incrementare gradualmente i circa 5000 passeggeri all'anno che utilizzano lo scalo cagliaritano per atterrare con i propri jet o con il servizio di aerotaxi. «Questo progetto è uno dei tasselli necessari all'ulteriore crescita dell'aeroporto, il prossimo passo sarà la realizzazione di nuovi parcheggi per gli aeromobili». Un progetto che la società vorrebbe portare a termine nei terreni di Santa Caterina, dove Cellino vuole realizzare lo stadio.
IPOTESI SANT'ELIA Ma visto lo sbarramento dell'Enac - anche se non tutti sono d'accordo sul valore del parere negativo - torna a galla l'ipotesi di una ristrutturazione del Sant'Elia, che il sindaco Massimo Zedda non esclude, anzi: «Vista l'impossibilità di realizzare l'impianto vicino all'aeroporto, sicuramente riprenderemo il dialogo sul Sant'Elia, credo che sia bene non perdere l'occasione per avere uno stadio polivalente». Nel frattempo però i progettisti di Cellino vanno avanti, e la società ha già ottenuto un finanziamento di 18 milioni di euro per la Karalis arena. Soldi che arriveranno solo se il cantiere verrà aperto entro settembre.
Michele Ruffi

 

ELMAS. Polemica sui prezzi dei box: 54 mila euro all'anno
«Affitti alti per escluderci»

Circa 1.100 metri quadri, saloni per i passeggeri, sala riunioni, stanze per permettere ai piloti dei voli privati di riposarsi. La nuova aerostazione per l'aviazione generale servirà per «sviluppare un settore importantissimo», come ha detto ieri mattina l'assessore regionale ai Trasporti Christian Solinas. Ci saranno anche alcuni uffici che si affacciano sulla hall del terminal, realizzato ristrutturando il vecchio scalo dove prima passavano i voli di linea. Box da 9 metri quadri che la Sogaer vorrebbe dare in concessione a 5 mila euro (più Iva) al metro quadro. Circa 54 mila euro all'anno. Prezzi che gli imprenditori del settore “handling” giudicano «proibitivi», e non avrebbero neanche tutti i torti visto che, senza andare molto lontano, a Olbia il prezzo è di 2 mila euro all'anno a metro quadro. Ecco perché Alessandro Lorenti, amministratore della Sky partner srl, lamenta: «La Sogaer ci ha sempre ostacolato per favorire la Sogaerdyn. Ci vogliono tagliar fuori imponendo questi prezzi altissimi, in una struttura pagata con soldi pubblici». La sua società si occupa della gestione di una buona fetta del traffico aereo non di linea: accoglienza passeggeri, carico e scarico bagagli e altri servizi. E come le altre ditte del settore avrebbero interesse ad affittare un ufficio nella nuova base. «Speriamo che l'Enac intervenga, visto che tra i suoi compiti c'è anche quello di vigilare sulle tariffe». Per gli imprenditori, dietro i costi alti, ci sarebbe la volontà di escluderli per favorire invece la Sogaerdyn, società controllata dalla Sogaer che si occupa dell'handling al “Mario Mameli”. Il presidente della società di gestione Vincenzo Mareddu però precisa: «Gli spazi devono essere valorizzati e devono rendere. Le tariffe sono state decise con queste premesse. Poi stiamo parlando di uno scalo per i voli privati, dunque di gente che non ha certo problemi di soldi». ( m.r. )

 

Retroscena
«Cellino offrì
i terreni
alla Sogaer
a 5 milioni»
«Cellino ci ha offerto i terreni dove abbiamo intenzione di realizzare l'ampliamento del piazzale per gli aerei», dice il presidente della Sogaer Vincenzo Mareddu. Una proposta fatta al tempo della prima versione della Karalis arena, quando il progetto prevedeva lo stadio nei terreni che corrono accanto alla pista, mentre ora la società vorrebbe costruire l'impianto più vicino al parcheggio multipiano, esattamente nell'area su cui la Sogaer ha basato lo sviluppo dell'aeroporto.
L'affare però non sarebbe andato in porto, perché la richiesta del presidente della società rossoblù sarebbe stata giudicata troppo esosa. Cinque milioni di euro per 15 ettari. «Abbiamo chiesto una perizia giurata per stabilire il valore dei terreni di Santa Caterina», spiega Mareddu. E il prezzo sarebbe un altro: 2,8 milioni di euro. «Con una differenza simile, dovremmo dare qualche spiegazione alla Corte dei conti nel caso decidessimo di acquistare quelle aree».
Su cui, dice Riggio, non verrà mai realizzato lo stadio perché non è ammessa «una concentrazione di massa vicino all'aeroporto, perché le fasi più delicate sono quelle di atterraggio e decollo». Il presidente dell'Enac però apre la strada all'ipotesi di un albergo, «perché verrebbe realizzato in un edificio più basso, all'interno del demanio aeroportuale e non ci sarebbe tutta quella gente». E soprattutto, un hotel «assicura il sostentamento della società di gestione». Il presidente Mareddu, ad ogni modo, nega che esista anche solo una bozza di progetto: «Niente di più falso». ( m.r. )

 

REPLICA. Un incontro ad agosto?
La società: diktat
inaccettabili,
no a nuovi Viceré

Dice di essere al governo dell'Ente nazionale per l'aviazione civile da otto anni e di essere sopravvissuto a due governi: «I casi sono due: o sono troppo furbo o non trovano alternative migliori». Forse è anche per questo che Vito Riggio viene paragonato dal Cagliari calcio ai governatori spagnoli del XV secolo: «Come ai tempi dei Vicerè arrivano i diktat, che dicono a noi sardi cosa possiamo, o meglio non possiamo fare», dice in un comunicato stampa la società rossoblù del presidente Massimo Cellino. Il Cagliari replica seccamente al discorso del numero uno dell'Enac: «Quanto poi agli accenni circa la possibilità di rivolgersi alla magistratura, è da sottolineare come la società stia seguendo diligentemente i percorsi che le varie amministrazioni hanno tracciato, fornendo di volta in volta tutte le informazioni richieste, i progetti e quant'altro legalmente si deve seguire nell'evoluzione dell'iter burocratico previsto in questi casi. Da sardi imprenditori questa volta non intendiamo farci intimidire. Andremo avanti, sempre nella legalità, per vedere riconosciuto quello che riteniamo essere un nostro diritto».
E intanto potrebbe essere fissato a Roma, entro la prima settimana di agosto, un incontro fra Riggio e Cellino. Una riunione saltata due settimana fa, che ora potrebbe essere riprogrammato. «Da parte mia c'è tutta la disponibilità», ha detto il numero uno dell'aviazione civile, che in serata ha aggiunto: «Non capisco le accuse di arroganza vicereale, io applico solo le leggi».
Secondo il sindaco di Elmas Valter Piscedda, «L'Enac avrà voce in capitolo al momento opportuno. Nessuno ha intenzione di escluderla. Addirittura il discorso di Riggio potrebbe essere interpretato come un'apertura, visto che ha parlato sulla base di un progetto completamente diverso da quello attuale. Noi andremo avanti insieme alla Regione e alla Provincia». Il primo cittadino, pur invitato, ha preferito non andare all'inaugurazione del nuovo scalo: «Non ero presente perché siamo da sempre contrari all'ampliamento dell'aeroporto verso il centro abitato. E per questo abbiamo fatto anche ricorso al Capo dello Stato». Per quanto riguarda la possibilità dell'intervento della magistratura ipotizzato da Riggio, Piscedda rilancia: «Le leggi valgono per tutti, Enac compresa». E il riferimento sarebbe al fatto che l'ente avrebbe dato un parere negativo fuori dalla conferenza di servizi. ( m.r. )