Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Cagliari bastione contro i pirati del web

Fonte: La Nuova Sardegna
26 luglio 2011

 
La relazione ai parlamentari del presidente dell’Agcom sul diritto d’autore applicato a internet



La procura e le Fiamme gialle hanno introdotto un approccio innovativo nella lotta contro i pirati informatici

CAGLIARI. Internet è un’autostrada dove si commette di frequente un delitto: quello contro gli autori di un’opera dell’intelletto che hanno diritto a essere remunerati ogni volta che il prodotto viene utilizzato dal pubblico. La difficoltà dei legislatori di ogni nazione è nota: internet è un pianeta a sé dove la capacità di influire del singolo internauta sulle informazioni che circolano nella rete è molto più elevata di quella di un sistema giudiziario perché le leggi che tutelano proprietà, diritto d’autore ecc. sono nate in mondi dotati di confini e di fisicità dei luoghi e delle persone. Dunque sono stati accolti con interesse i risultati ottenuti a Cagliari dall’azione congiunta di magistrati e militari della Guardia di finanza che hanno messo a segno vari colpi contro la pirateria informatica internazionale. Colpi definitivi, o comunque colpi veloci in grado di mettere in difficoltà il «pirata». Nell’audizione tenuta giovedì scorso da Corrado Calabrò presidente dell’Agcom, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, davanti agli uffici di presidenza riuniti e integrati dai gruppi parlamentari, il tribunale di Cagliari è stato citato come luogo dove si è prodotta giurisprudenza sul tema del diritto d’autore. Il comandante del nucleo di polizia tributaria, Alessandro Marin, spiega dove sta l’innovazione nell’approccio da parte della magistratura cagliaritana: anziché lavorare sui siti pirata con lo strumento del sequestro preventivo, il pubblico ministero di Cagliari in tandem con la Guardia di finanza ha disposto l’inibizione del sito direttamente, con un provvedimento di fatto blindato perché appellabile soltanto davanti alla Corte di Cassazione. Spiega il colonnello Marin che il sequestro preventivo rendeva possibile la riorganizzazione immediata del sito pirata che si infilava in server inconsapevoli o compiacenti e quindi rendeva possibile comunque l’accesso al sito ormai proibito. Ma anche la gara innescata per sfuggire al sequestro è servita alle Fiamme gialle e alla procura di Cagliari per capire cosa fare: si è stabilito infatti che il provider, anche se non si occupa di quel che lascia entrare nel web, diventa responsabile di favoreggiamento se gli lascia fare quel che vuole vale a dire violare la legge. Marin cita una sentenza riportata nel Sole 24 Ore dove al marchio Chanel è stata riconosciuta la ragione da parte della Corte di giustizia europea quando ha sostenuto che E-bay ha procurato un danno alla casa di moda perché ospitava prodotti col marchio Chanel contraffatto.