Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La soluzione per il chiasso alla Marina

Fonte: L'Unione Sarda
25 luglio 2011

URBAN CENTER. Proposta


«Vogliamo dormire». È questa la richiesta forte e chiara su uno degli striscioni esposti dai residenti di Piazza Dettori. Una piazzetta che in pochi anni si è affermata come uno dei cuori pulsanti della vita notturna cagliaritana.
In un raggio di poche decine di metri tre locali animano le sere estive richiamando turisti italiani e stranieri, studenti e gruppi di ragazzi alla ricerca di un po' di svago, tutto sommato tranquillo. Le serate scorrono veloci, fra una birra e un cocktail con molto ghiaccio. Niente di male, solo la vita quotidiana di un quartiere vivace, apprezzato per i tanti ristoranti, per le mostre d'arte, le iniziative culturali e gli scorci suggestivi. Un quartiere cambiato molto e in tempi brevi. Prima la pedonalizzazione a sconvolgere le abitudini dei residenti di via Dettori, via Sardegna e via Napoli, poi aumenta la frequentazione dei turisti, anche grazie all'ostello.
Ora le strade del quartiere Marina brulicano di frequentatori a tutte le ore del giorno e della notte. Sono i mutamenti rapidi di una città alla ricerca della sua vocazione turistica. L'estate rivitalizza le strade e i residenti, cercando un po' di fresco, lasciano le finestre delle loro case aperte.
Ma con l'aria entra il chiasso: un vociare continuo e spesso amplificato dall'alcol a volte si unisce ad un indiscreto sottofondo musicale. Fioccano le chiamate ai vigili e si infiammano le polemiche.
Il dibattito su internet imperversa. I più presenti come sempre in questi casi sono i giovani, e i commenti riflettono principalmente le opinioni di chi crede nel ruolo strategico dei quartieri storici e nell'esigenza di scendere a compromessi con i pro e i contro del vivere nella zone centrale della città. D'altra parte il sonno non può essere considerato un optional, non vi si può rinunciare. Ed è proprio per questo motivo che i residenti chiedono principalmente regole chiare: prima di tutto orari da rispettare, ma anche la garanzia che dopo una certa ora si possa trovare l'atteso riposo.
Gli interessi sono conflittuali, come spesso capita fra vicini di casa. La palla passa all'amministrazione, che è chiamata ad una difficile mediazione.
Una soluzione potrebbe essere rappresentata da incentivi comunali per l'insonorizzazione degli infissi. Ma la prima necessità è la partecipazione degli attori sociali nell'elaborazione di una strategia di sviluppo che sia socialmente sostenibile e il più possibile condivisa.
Il tempo farà il resto, favorendo il graduale riconoscimento di un quartiere che ha cambiato volto in pochi anni e la ridistribuzione degli abitanti sulla base delle diverse esigenze e stili di vita.
Matteo Corso
Comitato Urban center