Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Lo stadio non è a norma»

Fonte: L'Unione Sarda
25 luglio 2011

SANT'ELIA. Il sindaco Zedda e Cellino promettono di porre rimedio

I vigili del fuoco: lavori o niente autorizzazioni

Lo stadio Sant'Elia va adeguato alle nuove norme di sicurezza sugli impianti che ospitano manifestazioni sportive aperte al pubblico. E se le prescrizioni non venissero osservate prima dell'inizio del campionato (previsto per la fine di agosto) il comando dei Vigili del fuoco potrebbe decidere di sospendere la validità del certificato di prevenzione incendi, necessario per l'esercizio dell'attività. A scriverlo in una comunicazione ufficiale, datata 11 luglio e indirizzata al dirigente comunale competente e al Cagliari calcio, è il comandante provinciale Salvatore Spanò.
LA SITUAZIONE La comunicazione non è caduta nel vuoto, se è vero che il Comune ha già avviato le procedure per fare i lavori che gli competono, mentre dal versante della società rossoblù si ricorda che il Sant'Elia è ormai obsoleto e ogni intervento risulta essere molto costoso e spesso inadeguato: «Ma le condizioni di sicurezza non sono mai mancate».
I VIGILI DEL FUOCO I rilievi che sono contenuti nella relazione indirizzata a Comune e Cagliari calcio sono cinque: «Anzitutto l'assenza dei dispositivi di apertura conformi alle norme antincendio sulle porte installate nelle uscite di sicurezza». E poi «l'assenza dei dispositivi di apertura a spinta sulle vie di esodo per l'uscita dagli spogliatoi» e ancora «le precarie condizioni di manutenzione delle uscite di sicurezza sia sulla recinzione esterna, che in quella interna». I problemi non sono legati solo alle vie di fuga: «Va rilevata l'assenza del certificato di prevenzione-incendi a proposito del nuovo gruppo elettrogeno, con potenza superiore a 25 kw, installato per garantire l'alimentazione di alcuni servizi di sicurezza». Assente anche il registro sul quale devono essere annotati gli interventi di manutenzione, i controlli, le verifiche periodiche di legge da effettuarsi su impianti e attrezzature funzionali alla sicurezza dell'attività.
IL COMUNE Il sindaco Massimo Zedda assicura che l'amministrazione adempirà ai suoi obblighi: «Gli interventi di nostra competenza sono stati avviati - fa notare, dopo essersi consultato col dirigente dell'Ufficio edilizia sportiva - abbiamo “picchettato” le zone che vanno messe in sicurezza e i lavori verranno completati entro 30 giorni». Un discorso a parte merita la questione delle manutenzioni: «A questo proposito il Cagliari che è concessionario della struttura, sa benissimo che si tratta di interventi che non possono essere effettuati dal Comune. Se noi li facessimo saremmo chiamati a rispondere del danno erariale». Il sindaco ha pronta anche una soluzione di riserva: «Se l'adeguamento richiesto dai vigili del fuoco non dovesse essere completato entro l'inizio del campionato si può sempre ricorrere alla temporanea riduzione della capienza, passando dagli attuali 23 mila a 10, 12 mila posti. Del resto le partite nelle quali questa soglia è stata superata, ultimamente, sono davvero molto poche».
LA SOCIETÀ Il presidente Massimo Cellino non sopporta sentire parlare del Sant'Elia: «È un pozzo senza fondo, pensi che abbiamo appena speso 200 mila euro per rifare il manto erboso, il sistema di irrigazione e di drenaggio - attacca - ogni cosa che tocchiamo ci resta in mano. È una struttura che è nata male ed è stata ristrutturata peggio, che crea solo costi». Il massimo dirigente rossoblù conferma la sua disponibilità nei confronti del Comune: «Ho detto all'assessore Puggioni che farò di tutto per tenere rapporti corretti e che sono certo della loro attenzione - conclude - i lavori di adeguamento saranno certamente completati prima dell'inizio del torneo. Spero sia l'ultimo da giocare al Sant'Elia». La testa, infatti, è già alla Karalis arena di Elmas.
Anthony Muroni