Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La musica di Jurman domani all'Anfiteatro

Fonte: L'Unione Sarda
1 settembre 2008

Personaggi

L'artefice del successo di Marco Carta si esibirà insieme a una band di sette strumentisti e tre coriste
Venti giorni fa ha duettato con Mario Biondi sul palco dell'anfiteatro di Cagliari. Domani alle 21, Luca Jurman sarà nuovamente lì, ma questa volta per una serata tutta sua, organizzata da Sardegna Concerti. Affiancato da una band di dieci elementi (sette strumentisti e tre coriste) ripercorrerà la sua storia di autore espressa nei brani di Back to Luca Jurman , lavoro discografico di fluida modernità in cui, come uno Stevie Wonder del nuovo millennio, ha fatto quasi tutto da sé, suonando gran parte degli strumenti con i quali mescolare soul e r'n'b, funky e reggae. «Esibirmi in Sardegna è sempre una grande emozione. Tante cose mi legano a questa terra», dichiara l'artefice del successo di Marco Carta (venerdì 5 di scena al Poetto all'Altamarea). «Di recente sono andato a un suo concerto a Domusnovas. Ogni volta che posso vado a sentirlo».
La nostra isola continua ad essere molto presente nella sua vita: l'ultima promessa si chiama Manuel Cossu, 29 anni, musicista cagliaritano ideatore del gruppo a cappella Echos Vocal Ensemble, che da un po' di tempo vola a Milano per prendere lezioni da lei.
«Manuel ha un grande talento ed è molto volenteroso. Ogni settimana prende l'aereo e viene a studiare da me. Conosco bene la scena sarda e tanti giovani promettono bene».
Ci sarà una collaborazione discografica con Mario Biondi?
«Me lo auguro. Tra noi c'è un'affinità musicale incredibile. È difficile oggi trovare musicisti come lui così aperti alle collaborazioni».
I Radiohead hanno venduto per settimane il nuovo album a prezzo libero, Neil Young ha offerto gratuitamente in streaming uno degli ultimi lavori: il futuro della musica ormai è sul web.
«Internet è una realtà, anche se a volte fatichiamo ad accettarla. La gente va in rete per ogni genere di cosa. Per quanto riguarda la musica, il problema è legato al supporto. Per me il disco rappresenta qualcosa che è bello avere, così come trovo piacevole entrare in un negozio di dischi e curiosare, guardare le copertine, vedere cosa c'è dentro il libretto di un cd. E poi, rimane il fatto che il suono della musica scaricata da internet viaggia sempre su mp3 e non ha una qualità pari a quella del disco o del cd».
Sempre dalla rete arriva un'altra bella novità: l'aiuto economico dell'ascoltatore che investe su un artista acquistando le quote necessarie per il battesimo discografico.
«Per un musicista, lo scaricamento da internet è una specie di condanna a morte. Figuriamoci poi per chi si sta affacciando nel mondo della musica. Mi sembra una buona idea per lanciare e sostenere musicisti che altrimenti non avrebbero possibilità di accesso al mercato discografico».
Nei supermercati, fast food e perfino nelle banche si fa largo la radio “in -store”…
«Oggi la musica è dappertutto e in questi contesti viene selezionata ad hoc per accompagnare la scelta di questo o quel prodotto. È una tendenza che si sta diffondendo ovunque: negli Stati Uniti come in Europa. Bisogna vedere quali benefici può trarre da questa modalità di consumo».
Viviamo in tempi che enfatizzano la cultura visiva: le piacerebbe comporre per il teatro, il cinema e la danza?
«In passato ho collaborato a un musical. Lavorare con il teatro o col mondo della danza è un'esperienza che mi affascina molto. Abbinare la musica alla parola recitata o al movimento del corpo è una sfida stimolante. È importante però individuare il contesto».
Ci sarà ancora “Amici” nel suo futuro?
«Penso di sì. Ho avuto la possibilità di manifestare il mio pensiero sulla musica a milioni di persone. Mi auguro di poterlo fare ancora».
CARLO ARGIOLAS

01/09/2008