Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

L’«evoluzione» secondo Allevi

Fonte: La Nuova Sardegna
29 agosto 2008

VENERDÌ, 29 AGOSTO 2008

Pagina 38 - Inserto Estate



Anfiteatro di Cagliari pieno per il pianista e compositore ascolano




GABRIELE BALLOI

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CAGLIARI. È la terza volta di Giovanni Allevi nel capoluogo sardo. La quarta nell’isola, se contiamo il concerto tenutosi al Teatro Garau di Oristano con il gruppo da camera dei Berliner Philharmoniker. Ospite del Lirico lo scorso maggio per una tournée omonima del doppio cd «AlleviLive», il trentanovenne di Ascoli Piceno era approdato a Cagliari esattamente un anno prima, all’Alfieri, nel cartellone della ricca e fortunata rassegna «Forma e poesia nel jazz», organizzata ogni anno dall’associazione Shannara che pure stavolta ha promosso la nuova tappa del musicista. Memori dei precedenti soldout, si è pensato bene di usare come cornice dell’appuntamento l’Anfiteatro romano, che mercoledì sera ha comunque registrato il tutto esaurito (previsto per le 21 il concerto è dovuto iniziare quasi un’ora dopo affinchè tutti prendessero posto).
Effettivamente pare inarrestabile il successo del pianista marchigiano appena tornato dalla Città Proibita di Pechino, dove ha diretto la China Philarmonic Orchestra in occasione dei lavori per la città ecologica di Tangshan-Caofeidian, progettata dall’architetto piemontese Pier Paolo Maggiora. Ormai la fama di Allevi è di livello mondiale, la sua musica sembra conquistare fan d’ogni generazione e cultura. A metà giugno risale il nuovo album, «Evolution», preannunciato da subito come una svolta radicale, in quanto il pianoforte per buona parte è rimpiazzato dall’orchestra. Difatti, per l’Evolution Tour 2008, Allevi non è più solo ma in compagnia di un rinomato ensemble, I Virtuosi Italiani, una compagine molto attiva nel panorama internazionale, che ha già suonato con musicisti”di frontiera” quali Chick Corea, Goran Bregovic, Michael Nyman, Ludovico Einaudi, Franco Battiato.
Il programma del concerto è stato suddiviso in tre parti. Nella prima Allevi ha scelto di eseguire esclusivamente brani pianistici realizzando una sorta di compendio della sua intera produzione. Ha esordito con «Aria», l’inedito dal penultimo disco «AlleviLive»; proseguito con «Monolocale 7,30 a.m.» il pezzo forse più eseguito dal secondo cd «Composizioni»; e poi la celebre «Go with the flow» dall’album che l’ha portato alla ribalta «No concept», per arrivare infine a «Joy» dal quale ha tratto «L’orologio degli dei», «Back to Life» e «Jazzmatic».
Nelle due parti successive sono arrivate le recenti creazioni di «Evolution» organizzate in due suites, come Allevi stesso le definisce al pubblico. Troviamo song melanconiche e contemplative come «Corale», «Foglie di Beslan» e il nuovo arrangiamento di «Come sei veramente». Più ritmici, pulsanti e vivaci «Whisper» o «Keep moving», brani dove la scrittura orchestrale risente parecchio di quella pianistica, ed è molto facile immaginarli in una trascrizione per solo pianoforte.
Fin qui perciò niente di nuovo, il gusto melodico di Giovanni Allevi è ancora riconoscibilissimo. Ben confezionati altri pezzi come «Angelo ribelle», «Perfect day» o «Prendimi», sicuramente di facile presa, ma sarebbe piuttosto pretenzioso parlare di originalità musicale. Allevi, a essere obiettivi, inventa poco o niente. Sembra di sentire Copland, Bernstein, Sakamoto, Williams, ma non sempre riesce a toccare il loro livello. Dunque, l’«evoluzione» di Giovanni Allevi sembrerebbe giusto un cambio di strumento o, seppure c’è stata, rimarrà comunque una questione personale che poco ha aggiunto alla letteratura musicale.