Rassegna Stampa

Sardegna 24

Figli di emigrati, ritorno a casa

Fonte: Sardegna 24
13 luglio 2011

 

 Sangue sardo nelle vene: da America, Australia e centro Europa a Serrenti per partecipare alla Summer school

Hanno dai 18 ai 30 anni e provengono dall’America, Australia e centro Europamanelle loro vene scorre sangue sardo. Sono i 30 partecipanti alla Summer school 2011 dedicata ai figli degli emigrati sardi nelmondo. Il progetto è stato finanziato dalla Regione Sardegna assessorato del Lavoro e realizzato dalla Filef (federazione italiana lavoratori e famiglie) per conto della Faes (federazione associazioni emigrati sardi) sulla base della legge regionale 7 del 1991 che ha l'obiettivo di rafforzare i legami tra la Regione Sardegna e le Comunità sarde fuori dell'isola. Alla data di scadenza erano pervenute100 domande,per cui è stato necessario fare una selezione. Si è quindi data la priorità alle domande presentate da soci di circoli eda giovani chenonavevano già partecipato a progetti regionali negli ultimi anni. Per ogni paese i posti a disposizione sono stati stabiliti in base a un semplice rapporto percentuale tra tutte le domande ricevute. I partecipanti provengono dall’Argentina, Brasile, Perù, Usa, Australia, Belgio, Francia e Germania. Domenica scorsa l’arrivo dei partecipanti: per molti un mettere piede per la prima volta nella terra dei propri nonni e genitori. Marco 29 anni di Berlino parla molto bene l’italiano e non disdegna alcune espressioni in lingua sarda, suo padre originario di Serrenti è emigrato in Svizzera poi in Germania per cercare un lavoro ma la famiglia non ha mai perso il legame con la Sardegna, a Serrenti si ritorna ogni estate. Per gli argentini Franco e Augusto è la prima volta in Sardegna: sono desiderosi di imparare la lingua, conoscere la cultura e nel loro circolo tra 2 mesi inizieranno ad imparare il ballo sardo. Virginie è laureata in lingue straniere, innamorata della Sardegna e del clima vorrebbe ritornare a vivere nella terra dalla quale partirono i nonni per fare i minatori in Belgio. Alisah viene dal Perù dove c’è una piccolissima comunità di emigrati sardimava orgogliosa delcognome sardo della nonna che a 103 ancora racconta di suo padre, delle tradizioni sarde che aveva portato con se e che continuava a coltivare. La Sardegna tra il 1960 e il 1970, è stata fra le regioni maggiormente colpite dal fenomeno dell' emigrazione. Proprio a causa di questo fenomeno il numero dei sardi emigrati è aumentato notevolmente, provocando lo spopolamento di alcuni territori dell'Isola. Il cordone ombelicale tra i sardi e la Sardegna è costituito dai circoli di emigrati che sono distribuiti nei cinque continenti e svolgono un'azione di assistenza e valorizzazione della cultura e delle risorseumane e professionali dei sardi emigrati. «È proprio l’attività dei circoli ad essere unodegli obiettivi di questa summer schooldice Jan Lai presidente Filefdopo questi 10 giorni i giovani saranno in grado di rinnovare e migliorare l’attività nei paesi in cui vivono». La Summer School prevede una permanenza di 11 giorni, la mattina è dedicata alla conoscenza della lingua italiana su due livelli di preparazione differenti, la sera verranno organizzate iniziative socio-culturali all’aperto. In particolare ai giochi in spiaggia si aggiungerà unavisita al nuraghe diBarumini, un incontro col circolo Acli di Gesico, gli incontri istituzionali in provincia e comune di Cagliari, visite ai musei ed escursioni alla sella del diavolo.