Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Senza locali, sfrattata la banda cittadina

Fonte: La Nuova Sardegna
28 agosto 2008

GIOVEDÌ, 28 AGOSTO 2008

Pagina 1 - Cagliari



Polemica con la scuola civica di musica: «Non ci lasciano spazio»






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CAGLIARI. La banda cittadina si sente sfrattata. In tutta la città non si trova una stanza, un’aula, un ambiente dove 32 orchestrali possano provare il loro vasto repertorio. Neppure in vista dell’arrivo del Papa. Se in pochi giorni non verrà reperita una sala prove, il concerto per Benedetto XVI sarà all’insegna dei «tangacci» alla «Besame Mucho», malinconici e appassionati quanto si vuole, ma sicuramente inadatti all’evento.
La banda «Città di Cagliari», diretta dal maestro Ottavio Sitzia, è fortemente polemica col presidente della Scuola civica di musica, il consigliere comunale Maurizio Porcelli. «Dimostra di avere una scarsa passione per la musica, specialmente di quella bandistica, in particolare della nostra banda e del suo maestro», si legge in comunicato dell’associazione musicale «Città di Cagliari», del direttore e di tutto il gruppo bandistico. Domenica scorsa, nel solito spazio davanti al Consiglio regionale, anziché annunciare l’ouverture d’inizio concerto, una giovane clarinettista, speaker della manifestazione, ha letto il documento di protesta della banda. Un autentico grido di dolore: «Non possiamo provare. Chiediamo scusa ai nostri ascoltatori per il programma ridotto che la banda è costretta ad eseguire in quanto dal mese di giugno manca all’associazione una sede dove preparare i brani musicali. Senza fare le prove - ha affermato la clarinettista davanti a un pubblico di oltre 300 affezionati spettatori - non si possono eseguire sinfonie, operette, valzer e altri brani di un vastissimo repertorio».
La banda cittadina vive nella precarietà. «Esattamente dal 2002 - precisa il maestro Sitzia che la dirige 28 anni - quando siamo stati costretti a lasciare la sala prove del bastione Saint Remy, proprio di fronte all’ingresso della passeggiata coperta, per urgenti lavori di ristrutturazione. Da allora è incominciata la nostra via crucis. Siamo stati alloggiati nella sede della scuola civica, sicuramente come ospiti indesiderati, giacchè il locale ci è concesso per una sola prova (dalle 20 alle 22) la settimana, mentre al bastione eravamo completamente autonomi e liberi di provare secondo una nostra programmazione rapportata al lavoro musicale in cantiere. Inoltre nel periodo natalizio e pasquale la scuola civica chiude i battenti, va in vacanza. Quest’anno, per far posto a un corso di inglese, dobbiamo rimanere lontano dalla scuola, quindi senza prove, fino a novembre. La realtà è una sola: siamo stati sfrattati per 4 mesi».
Il maestro Sitzia non vuole fare paragoni con l’orchestra dell’Ente lirico («altra storia e altri impegni») ma la riflessione è spontanea e naturale: «Orchestrali diplomati al conservatorio e vincitori di concorso, musicisti di professione, hanno bisogno di provare sei ore ogni giorno. Anche noi sentiamo l’urgenza - aggiunge Ottavio Sitzia - di un tempo adeguato di prove, tanto più perché i componenti della banda sono in maggioranza studenti, impiegati, liberi professionisti e solo alcuni diplomati al Conservatorio». L’associazione musicale è convinta e accusa: «Dopo 53 anni, qualcuno vuole lo scioglimento della banda cittadina». Intanto il concerto per il Papa si avvicina: giovedì 4 settembre, ore 22, rigorosamente sotto i portici di via Roma. «Besame mucho» rischia di prendere il posto del coro del «Nabucco». «Sindaco, pensaci tu», è l’appello della banda città di Cagliari, ormai del tutto disillusa.
Mario Girau