Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Si gioca a porte chiuse

Fonte: L'Unione Sarda
6 luglio 2011

SANT'ELIA. Senza agibilità il campo del Progetto calcio

 

Cardia: «Richieste ignorate dal Comune» Ora è ufficiale. Il timore degli abitanti del borgo è diventato realtà. Il Progetto Calcio Sant'Elia non potrà disputare il primo campionato di Serie D della sua storia di fronte al proprio pubblico perché il suo campo da gioco è ancora privo dell'agibilità. La squadra biancoblù allenata da Massimiliano Pani potrà sì giocare in via Schiavazzi, ma a porte chiuse. Lontano dal calore e dall'affetto della gente del borgo che si vede così “scippata” della possibilità di sostenere i propri beniamini nel campionato interregionale. A dare la dolorosa notizia ai tifosi è Franco Cardia, presidente della società calcistica del rione. «Non c'è più tempo», riferisce, «abbiamo sperato in un miracolo, ma invano. L'11 luglio dovremo perfezionare l'iscrizione al campionato indicando il campo da gioco in cui intendiamo disputare le gare casalinghe. Ovviamente indicheremo il Comunale di via Schiavazzi, dove abbiamo sempre giocato, ma dalla Figc ci aspettiamo una risposta negativa, salvo improbabili deroghe. Nel senso che arriverà il via libera per giocare nel campo del rione, ma solo a porte chiuse per motivi di sicurezza». Il problema è l'agibilità. «È da febbraio che ne discutiamo col Comune, ma senza esito. Abbiamo presentato un progetto per l'adeguamento e il miglioramento dell'impianto (ampliamento della tribuna, realizzazione di pannelli fotovoltaici) ma è tutto fermo». L'ex sindaco Emilio Floris aveva proposto ai blubianchi lo stadio Sant'Elia, ma Cardia ha rifiutato l'offerta. «Abbiamo sempre giocato in via Schiavazzi», spiega, «vogliamo continuare a farlo». (p.l.)