Con l'arrivo di sei compagnie di navigazione 200 lavoratori della Cict torneranno al lavoro nello scalo

Cecilia Battistello (Contship Italia) annuncia la ripresa dell'attività
Soddisfatto il sindaco di Cagliari Emilio Floris. «Il capoluogo potrà diventare il volano commerciale del Mediterraneo»
Il Porto canale è pronto alla rinascita e i 200 lavoratori della Cict, la società che gestisce lo scalo, presto abbandoneranno la cassa integrazione e potranno rientrare al lavoro. Lo ha annunciato ieri sera Cecilia Battistello (amministratore delegato della Contship Italia, che controlla la Cict) durante un incontro, nella sede di Confindustria, con i rappresentanti sindacali dei lavoratori. Battistello ha dichiarato che dal 16 settembre verranno istituite sette nuove linee che movimenteranno 600 mila container l'anno.
L'INCONTRO Alle 18,30 Cecilia Battistello supera come un Intercity la porta al primo piano della sala riunioni di viale Colombo. Ad attenderla nel tavolo ovale sindacalisti e vertici dell'associazione degli industriali, con il presidente Alberto Scanu in testa. In tailleur bianco a pois neri abbinato a una giacca rossa sorride, ha la faccia stanca. Si capisce subito che è una donna abituata a gestire situazioni difficili, ma la riunione avuta con il presidente della Regione Renato Soru poco prima deve averla sfiancata. È un attimo, non può certo mostrare segni di cedimento o incertezze, in gioco c'è il futuro di 200 buste paga. Dopo cinque minuti, manco fossimo allo stadio, un applauso chiarisce la soddisfazione dei rappresentanti sindacali (Giovanni Fadda, Raffaele Loddo, Fabrizio Carta e Corrado Pani per la Cisl, Rinaldo Mereu per la Uil, Enzo Costa, Sandro Bianco e Sandro Schirru per la Cgil). Risponde alle domande incalzanti, il clima è sempre cordiale. È lei che ha il coltello dalla parte del manico. «I posti di lavoro sono stati confermati. Andremo avanti in crescendo. I lavoratori cagliaritani che hanno accettato il trasferimento a Gioia Tauro, Tangeri, La Spezia e Livorno presto torneranno a casa». Belle parole, ma quando, come e con chi si riparte? «Abbiamo un programma che prevede la movimentazione di 600 mila teu all'anno a partire da metà settembre e abbiamo già formalizzato gli accordi con alcune compagnie di navigazione che scaricheranno i container in città». I nomi? «Non posso ancora farli, saranno le stesse società a ufficializzare l'intesa».
LE SOCIETÀ Un riserbo smontato nello stesso istante da un lancio di agenzia di stampa nel quale la Regione annuncia il rilancio del Porto canale con la chiusura di sei contratti con le più grandi società internazionali di transhipment. Nello scalo opereranno 60 linee di feederaggio (trasporto merci tramite container).
I nuovi contratti sono stati stipulati con le tedesche Hamburg Sud e Hapag Lloyd, la coreana Senator Line, la linea nazionale della Malesia Misc, la cinese Ocl, di proprietà dell'ex governatore di Hong Kong, e la giapponese Nik, ritenuto il maggior armatore mondiale delle "navi madri" del trasporto di container .
I COMMENTI Rinaldo Mereu è soddisfatto, ma non completamente. «La Battistello ha detto che da domani (oggi per chi legge) studierà il piano per il rientro al lavoro dei dipendenti. Ci fa piacere, ma ci manca la prospettiva sul futuro, temiamo che questo sia solo un capitolo di un anno». Corrado Pani non nasconde l'entusiasmo. «La nostra fiducia è stata ripagata. Crediamo in questa società che ha dimostrato di puntare forze ingenti sul Porto canale». Per il sindaco Emilio Floris questa «è una notizia felice. Mesi fa la Battistello chiedeva fiducia. C'erano tante perplessità, ma le promesse sono state mantenute e Cagliari può ambire a diventare il volano del Mediterraneo». Rimane l'incognita delle società dell'indotto: i lavoratori di Iterc e Compagnia portuale in cassa integrazione non ricevono un euro da mesi. «Nessuna illusione - conclude Floris - ora per loro c'è una chance in più. Ma occorrono sinergie».
ANDREA ARTIZZU

28/08/2008