Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Salvi gli alberi del Terrapieno

Fonte: La Nuova Sardegna
28 giugno 2011



Il neoassessore Paolo Frau ha fermato la furia potatrice di Papoff




CAGLIARI. Fine della capitozzatura degli alberi: la decisione è arrivata dopo un faccia a faccia tra il nuovo assessore Paolo Frau e il dirigente del verde pubblico Claudio ‘Manidiforbice’ Papoff. L’impresa completerà la distruzione delle piante in viale Regina Elena ma non andrà avanti sul Terrapieno e in altre parti della città dov’era prevista la drastica quanto inutile potatura.
E’ il primo ‘colpo’ messo a segno dall’assessore Frau, che preso d’assalto dalle telefonate di protesta aveva messo l’incontro con Papoff in cima alla sua agenda: «E’ stato un colloquio cordiale e produttivo - spiega Frau - del quale io ringrazio il dirigente. D’ora in poi ci sarà collaborazione e intesa sulle cose da fare, ma sull’intervento in corso abbiamo concordato una sospensione che mi è sembrata indispensabile». Ai confini dell’incredibile le ragioni che hanno condotto il Comune a massacrare decine e decine di alberi - tra viale Trieste, largo Carlo Felice e viale Regina Elena - senza risparmiare le meravigliose jacarande: «C’è stato un ritardo nella procedura dell’appalto - aggiunge Frau - che ha finito per spostare l’intervento dall’inverno alla primavera». In poche parole: se le seghe elettriche dell’impresa che ha vinto la gara fossero intervenute a febbraio oggi gli alberi sarebbero già fioriti. Invece pagano, loro e i cagliaritani, il ritardo sull’espletamento dell’appalto. Come dire che a dettare i tempi del verde pubblico comunale non sono le regole della natura e i principii della botanica ma le lentezze della burocrazia. Resta da chiarire il perchè di tanto accanimento: «Papoff - riferisce l’assessore - mi ha parlato di un grave incidente stradale accaduto l’anno scorso, provocato dalla poltiglia generata dalle bacche». Quell’incidente, con conseguente causa al Comune, ha indotto Papoff a segare tutti gli alberi della città piuttosto che a chiedere una pulizia più accurata delle strade. Una scelta quantomeno bizzarra, considerato che le piante capitozzate selvaggiamente in questi giorni erano freschissime, non lasciavano cadere bacche e neppure foglie. Se poi i timori del dirigente fossero fondati, le città del mondo dovrebbero essere del tutto prive di verde: per lui è pericoloso. Nessun riferimento invece all’altra ragione che - come hanno riportato diversi organi di stampa nelle scorse settimane - sembra aver suggerito a Papoff di intervenire drasticamente sulle piante: l’ombra. Il dirigente ha sostenuto - anche in una relazione scritta - che bisogna limitare l’ombra e l’«effetto filtrante» che gli alberi producono sui raggi solari. Ecco perchè ha proposto il taglio dei ficus retusa in piazza Garibaldi - il quartiere è insorto - ed ecco perchè ha infierito con tanta tenacia sulle jacarande di piazza Maxia. Ora finalmente in questi angoli della città è rimasto cemento caldo e grigio, finalmente le seghe elettriche hanno rotto quella che per Papoff - è scritto nella sua relazione - è l’insopportabile «monotonia del verde». (m.l)