Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Tessere omaggio addio Il sindaco decide: «La Lirica me la pago io»

Fonte: La Nuova Sardegna
27 giugno 2011



Sull’esempio di Zedda il consiglio d’amministrazione avvia l’austerità ed elimina gli abbonamenti regalati




ALESSANDRA SALLEMI

CAGLIARI. Si chiama austerità, la fondazione del Teatro lirico di Cagliari ha deciso di praticarla, un promotore mai visto ha reso necessaria la scelta col gesto semplice di dire: grazie, ma l’abbonamento alla lirica io lo pago. E’ successo col sindaco Massimo Zedda che si è fisicamente presentato allo sportello e ha chiesto di pagarsi l’abbonamento alla stagione estiva, 210 euro, prima serata. Il gesto non è stato sbandierato dal primo cittadino, ma la notizia è rimbalzata veloce dentro e fuori il Teatro, con una diffusione che neppure il più pressante degli uffici stampa sarebbe riuscita forse a ottenere. Dunque Zedda si paga di tasca l’abbonamento e, «in seguito a un ragionamento», come spiega il soprintendente Gennaro Di Benedetto, quest’anno non ci saranno tessere omaggio aggiuntive rispetto alle nove che la legge stabilisce vengano consegnate ad alcune rappresentanze istituzionali. Settanta sono gli abbonamenti che venivano regalati nelle passate stagioni. Il prossimo gossip riguarderà la conferma di tali abbonamenti un tempo gratuiti: se i destinatari chiederanno comunque di acquistare la tessera tutto sommato non si rovineranno troppo la reputazione, ma se dovesse succedere che improvvisamente i veri melomani avranno 70 abbonamenti in più a disposizione, vorrà dire che le regalìe del passato sono state una scelta arbitraria fatta per incoraggiare le leggende sullo status immotivato delle persone e non per invitare a teatro personalità degne. Chi decideva, «prima», della distribuzione degli omaggi? «Mah - commenta Di Benedetto - faceva parte di una normale gestione, ma è chiaro che se dal consiglio di amministrazione arriva l’indicazione di non dare più omaggi il soprintendente si adegua e informa gli uffici. Il primo cittadino ha dato l’esempio comprandosi l’abbonamento alle prime, la sollecitazione arrivata dal cda ha completato l’assetto». C’è la curiosità di sapere chi ricevesse le tessere, il soprintendente Di Benedetto è arrivato in città da poco e si può credere al suo «non saprei», bisogna accontentarsi del fatto che quel costume è cessato. Infine: ma se il sindaco non avesse compiuto il gesto, il cda avrebbe avviato il «ragionamento»? Via alle scommesse.

 

«Il pubblico è tornato a teatro»

Parla Di Benedetto, gli abbonati quest’anno sono 6500




CAGLIARI. Superato il numero degli abbonamenti dell’anno scorso: il soprintendente Gennaro Di Benedetto lo annuncia con un cauto entusiasmo. «A ieri - spiega al telefono - erano 6.500 gli abbonati per la stagione estiva 2011. Vuole dire che gli appassionati sono tornati a teatro». Secondo il soprintendente, questo primo risultato nasce da una serie di scelte: da un lato la stagione proposta è di buona qualità, pensata anche per attirare un pubblico vasto, e poi i prezzi non hanno subìto variazioni. Soltanto gli abbonamenti di seconda fascia sono aumentati, «ma di pochi euro», precisa Di Gennaro. Una buona strada è stata imboccata, Di Gennaro si dichiara fiducioso: «Il pubblico aveva voglia di tornare a teatro con la proposta favorevole che siamo riuscita a fare questo è stato possibile. Cagliari, si sa, ha una tradizione». Sul futuro il soprintendente non si pronuncia ancora, ma spera molto sul parco della musica in piazza Giovanni. «E’ un posto quasi unico in Europa», fu il suo commento il giorno il cui la piazza tra il Lirico e il Thotel venne aperta al pubblico. Ora il parco è un bel colpo d’occhio per i clienti dell’albergo, ma ci sono molti lavori da finire perché diventi quel che deve: un laboratorio musicale.