Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Beach volley al Poetto Cugusi (Pd): «Subito sì al Piano del litorale»

Fonte: L'Unione Sarda
27 giugno 2011

Assemblea con i gestori dei campi


Non si possono lasciare i campi da beach volley e beach tennis per più di venti giorni montati sulla spiaggia. È il punto fermo della normativa che impedisce nuove concessioni, permettendo solo autorizzazioni provvisorie non rinnovabili, in assenza di piano di utilizzo del litorale. Per protestare contro quella che praticamente tutti gli sportivi considerano un'ingiustizia, ieri pomeriggio si sono ritrovati al Poetto i dirigenti delle sei associazioni senza scopo di lucro che si occupano di pallavolo e tennis sulla sabbia, assieme ad una trentina di tesserati e appassionati. Con loro anche il consigliere comunale del Pd Claudio Cugusi, che nella passata legislatura ha fatto parte della commissione urbanistica: «L'assenza del Pul che il centrodestra non ha colpevolmente approvato», ha detto, «sta causando grandi difficoltà a tanti sportivi, proprio perché queste autorizzazioni durano appena venti giorni, ma l'estate dura tre mesi. Sono attività non impattanti, allestite in punti della spiaggia non utilizzati dai bagnanti: basta una rete e delle bande che segnino il campo. Per risolvere la situazione, il Consiglio comunale dovrebbe approvare quanto prima il Piano di utilizzo del litorale, utilizzando quanto già fatto in commissione. Poi si penserà a emendarlo e migliorarlo».
Una delegazione di dirigenti delle società sportive lunedì mattina andrà negli uffici di via Sauro per incontrare i funzionari ed il nuovo assessore al Patrimonio, Gabor Pinna. A lui proporranno un'idea-tampone: dare autorizzazioni in tempi ravvicinati sugli stessi campi, anche se poi sarà necessario valutarne la fattibilità per evitare concessioni occulte. «È ridicolo», ha chiarito Cugusi, «che non possa giocare per tre mesi chi vuole essere in regola, mentre chi è abusivo lo sta facendo senza problemi».
La norma in vigore è chiara quanto impietosa: vietate le nuove concessioni, il Comune può dare solo autorizzazioni a tempo che, una volta scadute, non possono essere automaticamente rinnovate (perché di rinnovo in rinnovo si cadrebbe in una concessione nascosta). Dunque le associazioni, scaduti i venti giorni, devono smontare tutto. Certificata la rimozione delle reti, devono presentare una nuova domanda (tra tasse, spese d'istruzione e quant'altro circa 800 euro) e aspettare un nuovo via libera del Comune.
Francesco Pinna