Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Scoperta una necropoli di mille metri

Fonte: L'Unione Sarda
27 giugno 2011

Sotto l'ospedale Civile


«Una necropoli di mille metri quadri sotto l'ospedale San Giovanni di Dio». L'importante scoperta è stata fatta venerdì dagli speleo-archeologi del Gruppo cavità cagliaritane. Sarà ora compito della Sovrintendenza archeologica attribuire una data precisa al sito che si trova a trenta metri di profondità rispetto al piano stradale.
LA SCOPERTA «Abbiamo trovato centinaia di scheletri che giacciono sottoterra», riferisce il presidente del gruppo, Marcello Polastri, «oltre la parete di un vecchio rifugio di guerra abbiamo avvistato le ossa». Prima una, poi due, infine centinaia che ricoprono il pavimento di una caverna che in parte si dipana, con i suoi cunicoli e sale, sotto il bastione di Santa Croce.
IL SITO «L'accesso all'antica grotta è una sorta di eremo rupestre occultato dietro un'intercapedine, tra il muro del vecchio ospedale e la parete rocciosa della grotta che lo ha ospitato dal 1940». Nel 1980 nella zona venne scoperto un altro ossario, ma questo riportato alla luce l'altra sera «non è un semplice deposito di ossa», assicura Polastri, «bensì una sorta di catacomba labirintica per un tratto allagata, al punto che siamo stati costretti a procedere con la muta». Nei prossimi giorni gli speleologi Eleonora Murgia, Fabrizio Raccis, Luigi Bavagnoli, Andrea Verdini, Alessandro Argiolas, Antonello Cau e Arcadio Cavalli, concluderanno i rilievi con la massima cautela per non alterare il sito. Per ora hanno prelevato campioni ossei che consegneranno alla Sovrintendenza insieme a una dettagliata relazione testuale e fotografica. All'esplorazione ha partecipato il team Teses di Vercelli. Presente anche una troupe televisiva di un'importante network televisivo nazionale.
LO STORICO «Potrebbe trattarsi dei resti delle vittime della pestilenza del '600 o di quella del 1348», afferma il docente di storia dell'Università di Cagliari, Stefano Pira, «ma prima di affermarlo bisogna analizzare i reperti e le ossa. Le ipotesi sono tante, inclusa quella che si tratti di una necropoli più antica, ad esempio romana. In tutti i casi è una scoperta importante».
Paolo Loche