Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ninni Depau presidente dell'Aula Il Pdl: Zedda risolva l'incompatibilità

Fonte: L'Unione Sarda
22 giugno 2011

Ninni Depau presidente dell'Aula Il Pdl: Zedda risolva l'incompatibilità

Contestate le mancate dimissioni del sindaco dal Consiglio regionale
Vedi la foto La prima votazione non basta per un soffio (27 voti contro i 28 necessari), perché in quattro si dimenticano che in aula i Depau sono due: oltre a Ninni, consigliere del Pd scelto per guidare i lavori dell'aula, c'è anche Marisa, una delle due donne di Sel. E allora per proclamare presidente del Consiglio il sessantenne, capogruppo del Partito democratico nella scorsa consiliatura, serve un secondo turno, che non solo non indebolisce l'elezione ma addirittura la rafforza: Ninni Depau colleziona 35 voti (5 bianche, una scheda ancora senza l'indicazione del nome di battesimo) tra i quali ritrova a sorpresa anche dieci preferenze dell'opposizione.
IL DISCORSO Particolare che il neo eletto rimarca quando sale sul seggio più alto di Palazzo Bacaredda e accende il microfono: «È molto emozionante, per un vecchio comunista come me, sedere qui con il consenso della maggioranza e anche dell'opposizione. Questo perché evidentemente la gente della mia generazione, pur se molto di parte, non è in contrasto con un ruolo di garanzia come quello della presidenza dell'aula. Anzi, a volte può essere un valore complementare».
IL RECLAMO Ma la prima seduta, oltre ai toni distesi e ai ringraziamenti bipartisan di Depau, ha registrato anche un assaggio di opposizione da parte del Pdl, che con il consigliere Giuseppe Farris ha cercato di bloccare la prima riunione: «Non ci risulta pervenuta alcuna lettera di dimissioni di Massimo Zedda dalla carica di consigliere regionale». Una contestazione formalizzata poco prima dell'inizio dei giochi con un reclamo al segretario generale Renzo Serra. «Chiedo che la seduta venga sospesa in attesa delle dimissioni», ha incalzato l'ex assessore al Personale.
LA RISPOSTA DEL SINDACO Massimo Zedda, entrato in aula visibilmente emozionato, ha dato la sua spiegazione: «Le considerazioni di Farris sono corrette. Ho presentato le dimissioni in forma scritta ma il presidente del Consiglio regionale e la conferenza dei capigruppo mi hanno chiesto di farlo personalmente in aula. Questo non è stato ancora possibile, chiederò di poter rassegnare le dimissioni giovedì o al più tardi martedì prossimo». Ma il primo applauso - delle decine di spettatori che hanno assistito alla seduta - il sindaco lo incassa poco prima della chiusura del discorso: «Avrei potuto aspettare altri 90 giorni, per maturare il vitalizio concesso ai consiglieri regionali. Ma bisogna dare il buon esempio e lo farò prima».
Per Anselmo Piras (Pdl), che prende la parola subito dopo, la promessa non basta: «Tutti gli atti di oggi rischiano di essere irregolari». Claudio Cugusi (Pd), interviene in aiuto di Zedda: «Quanto detto dal sindaco aiuta a chiarire l'intera questione».
I VICEPRESIDENTI Gli ultimi scampoli della seduta - la prima parte è stata diretta dal consigliere anziano Andrea Scano - sono quelli dedicati all'elezione dei due vicepresidenti, che saranno Sandro Vargiu (Riformatori) e Giuseppe Andreozzi (Rossomori).
Michele Ruffi