Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Stop all'Ici, il risparmio dei sardi

Fonte: L'Unione Sarda
22 aprile 2008

In Sardegna l'abolizione dell'Ici sulla prima casa, annunciata da Berlusconi, vale circa 90 euro pro capite. Vantaggi maggiori a Sassari.Novanta euro di risparmio. Il gruzzolo finirebbe nelle tasche dei sardi con l'abolizione dell'Ici sulla prima casa, una misura annunciata dal prossimo Governo guidato da Silvio Berlusconi, dopo lo sconto già avviato con la Finanziaria del 2008 (pari all'1,33 per mille della base imponibile, non oltre 200 euro). Lo ha calcolato il Sole 24 Ore su una elaborazione del Centro Studi Sintesi, su dati dell'Ifel e del ministero dell'Interno relativi al 2007.I RISPARMI Nelle città dell'isola, così come in quelle italiane, la variazione del risparmio dipende non solo dal valore catastale dell'immobile (più alto al Nord che al Sud), ma anche dall'aliquota e dalla detrazione fissate da ogni Comune. In Sardegna, mediamente, il beneficio sarebbe di circa 89,5 euro. Sassari guida la classifica con 146 euro di risparmio, seguita da Oristano con 89, Cagliari con 79 e Nuoro con 44. Il primato di Sassari è legato soprattutto al gettito Ici, termine che indica quanto il Comune incassa mediamente da ogni proprietario di una casa. In dettaglio, il gettito a Sassari raggiunge 223 euro per un'abitazione principale, a fronte di una detrazione prevista dall'ultima manovra di bilancio di 77 euro. La cifra è superiore a quella di Oristano (gettito 149 euro, sconto 60 euro), di Cagliari (gettito 143 euro, sconto 64 euro) e di Nuoro (gettito 82 euro, sconto 38 euro). «In Sardegna, i sassaresi risparmierebbero di più perché il Comune fa pagare un'Ici maggiore ai suoi cittadini», spiegano i ricercatori del Centro Studi Sintesi. «L'aliquota applicata a Sassari è del 5,5 per mille, ed è più alta rispetto al 4 per mille di Cagliari e Nuoro, ma anche rispetto al 5 per mille di Oristano». I COMUNI A giudizio di Tore Cherchi, presidente regionale dell'Anci, la misura del futuro Governo non dovrebbe pesare più di tanto sulle casse dei Comuni italiani: «Le detrazioni previste nella Finanziaria del 2008, in diversi casi, già azzeravano l'effetto dell'imposta sulle famiglie. Ad ogni modo», precisa Cherchi, «bisognerà stabilire compensazioni per i Comuni, che non potranno disporre di una importante fonte di entrata: serviranno almeno due miliardi di euro».Sulla stessa linea Ugo Capellacci, assessore alla Programmazione del Comune di Cagliari: «L'abolizione dell'Ici inciderà poco sulle finanze comunali. Motivo? È da diversi anni che riduciamo le aliquote per i proprietari di un immobile. Attualmente, il nostro gettito Ici per la prima casa è pari a 12 milioni di euro». IN ITALIA In Italia, i vantaggi dal taglio dell'Ici sarebbero ancora superiori: l'indagine calcola un risparmio medio di 144 euro rispetto ai 90 circa dell'isola. L'abbattimento maggiore, stimano i ricercatori, sarebbe per gli immobili del Centro-Nord, con in testa Firenze (327 euro), Pisa (320), Genova (285), Torino (281) e Verona (266). Centri che metterebbero a segno risultati decisamente migliori di quelli raggiungibili a Palermo (33), Catanzaro (18), Lecce (14) e Reggio Calabria (12). LANFRANCO OLIVIERI 22/04/2008