REGIONE. Ieri incontro tra Cappellacci e il sovrintendente del teatro
Vedi la foto Lo aveva anticipato alla vigilia delle elezioni l'assessore regionale alla Cultura Sergio Milia. Ieri lo ha confermato il presidente della Regione Ugo Cappellacci, che ha incontrato il sovrintendente Gennaro Di Benedetto e una delegazione di dipendenti del teatro poche ore prima della Prima de La Traviata, che ha inaugurato la stagione lirica: la Regione destinerà 4,7 milioni di euro al finanziamento di un progetto di produzione nel campo della lirica. La delibera, ha garantito Cappellacci, sarà approvata nella prossima riunione della giunta.
Il provvedimento, secondo quanto annunciato, prevede il coinvolgimento dei Comuni proprietari di teatri a valenza regionale «idonei a realizzare e ospitare opere liriche» (cioè Cagliari e Sassari), e degli organismi che operano in Sardegna nel campo della lirica.
ALTRI FONDI L'intervento rientra nell'ambito della promozione e valorizzazione di attività culturali e di spettacolo dal vivo e a alla promozione delle attività cinematografiche, alla quale sono stati destinati complessivamente 12.7 milioni di euro provenienti dal programma operativo Fesr 2007-2013. «Azioni come queste sono finalizzate a una ripresa che deve essere anche un momento di crescita culturale, morale e ideale, non solo economica», ha detto Cappellacci a Di Benedetto. «Occorre un impegno straordinario sia delle Istituzioni che di tutti i protagonisti del sistema regionale e nazionale, affinché la ricostruzione ricominci dalle nostre solide fondamenta: dalle eccellenze, da ciò che rende il nostro paese unico al mondo, da quello che fa parte della nostra storia e delle nostre migliori tradizioni. La Lirica rientra tra queste». Se il progetto riguarda tutta l'Isola, il capofila sarà il Lirico di Cagliari.
DEBITO Ma potrebbero non essere gli unici fondi a disposizione del teatro, che ha bisogno di aiuti soprattutto per sanare il pesante debito patrimoniale di oltre 20 milioni di euro. Cappellacci ha annunciato di avere costituito un tavolo tecnico con i vertici del teatro e le istituzioni che fanno parte della Fondazione per analizzare i problemi, dal debito al parco della musica sino al decentramento nel territorio. «Attraverso un'attività coordinata e concordata è possibile progettare nuovi interventi e farli “atterrare” su strumenti di programmazione esistenti e su risorse comunitarie», spiega Cappellacci. «La Regione fungerà da facilitatore». (f.ma.)