Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Jacarande e accuse

Fonte: L'Unione Sarda
17 giugno 2011

Ancora polemiche dopo lo sfoltimento durante la fioritura

«Una scelta folle». «No, indispensabile»
Non si placano in città le polemiche legate alla potatura selvaggia dei ficus e delle jacarande in fiore. La decisione del Servizio Verde Pubblico del Comune di sfoltire gli alberi in un periodo considerato da tanti inopportuno e dannoso per il loro ciclo vitale sta continuando a destare parecchie perplessità in tutti i quartieri e le lamentele da parte dei cittadini fioccano. «La potatura doveva essere eseguita a gennaio-febbraio, non a maggio», sostiene Alessandro Ghisu, ex lavoratore dei cantieri della Forestale con una lunga esperienza sul campo. «La scelta del Comune è stata a mio avviso folle, perché il taglio è stato effettuato proprio nel periodo in cui queste due specie di piante fanno i fiori e mettono su le nuove foglie, ossia durante la loro fase di massimo splendore».
I ficus e le jacarande sono stati potati in diverse zone ma i casi che hanno suscitato più scalpore sono stati quelli di viale Trieste e largo Carlo Felice dove l'intervento è stato piuttosto radicale. Il dirigente del Servizio, Claudio Papoff, ha ripetutamente chiarito le ragioni della scelta, sottolineando che «il periodo non è stato assolutamente sbagliato» e che lo sfoltimento è stato al contrario «leggero e tale da non impedire la fioritura». Il dirigente ha definito l'intervento «indispensabile» e «non rinviabile», soprattutto nel Largo e in viale Trieste. «Il taglio andava fatto», ha detto, «perché c'era un problema di sicurezza stradale dovuto alla presenza sull'asfalto dei fiori e delle bacche». Senza dimenticare gli aspetti igienico-sanitari: «Le chiome troppo folte favoriscono la proliferazione di uccelli e impediscono alla luce solare di filtrare». (p.l.)