Soprintendenza

«La Soprintendenza ha individuato nel ripristino delle strutture antiche la prima e irrinunciabile azione di tutela del monumento: l'anfiteatro deve nel più breve tempo possibile tornare a vivere come tale». Parola di Marco Minoja, soprintendente per i Beni archeologici che ieri pomeriggio, è intervenuto con un messaggio (non poteva partecipare di persona) al convegno “Anfiteatro romano: tutela, valorizzazione e partecipazione attiva” organizzato dall'associazione studentesca Fuan Caravella.
Minoja ha inoltre sottolineato che il monumento è il «primo e più importante testimone dell'archeologia romana in Sardegna, gioiello dell'architettura per spettacoli del mondo antico, soluzione unica e affascinante di integrazione tra natura e costruito». Inoltre ha aggiunto, prospettando la nascita di un circuito che comprenda anche la villa di Tigellio, il giardino botanico e l'orto dei Cappuccini: «Vedo con soddisfazione che lo sguardo sull'anfiteatro è già proiettato “oltre” le polemiche sull'agibilità della struttura».
A ribadire l'allarme per le condizioni di salute dell'arena romana è stato poi Giorgio Pellegrini, docente universitario e, sino a poche settimane fa, assessore comunale della Cultura. «La struttura per cinque anni è stata indubbiamente solida. Ma quando cinque diventano dieci anni, senza la giusta manutenzione». ( fr. pi. )