Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Ex servitù militari, di nuovo alla carica

Fonte: La Nuova Sardegna
13 giugno 2011

 
La città del futuro. Il recupero delle aree con le stellette tra i punti chiave del programma del sindaco Massimo Zedda 
 
 
Le idee in campagna elettorale: centro culturale a Calamosca e orti urbani a Monte Urpinu 
 
 
 
Presto al lavoro sui progetti per l’uso degli spazi 
 
STEFANO AMBU 

 

CAGLIARI. Fondi statali ed europei e collaborazioni con le istituzioni, a cominciare dall’Università. Da investire in progetti di recupero delle servitù militari.
Terreni con le stellette nel programma del nuovo sindaco Massimo Zedda. Da Calamosca a Sant’Avendrace passando per via Liguria e Monte Urpinu.
Pezzi di città da scoprire e ricostruire.
Le linee guida del ritorno alla carica saranno messe a punto insieme alla nuova Giunta.
Un lavoro che dovrà andare avanti anche in sintonia con la Regione. Qualcosa, soprattutto sulla necessità di trovare i progetti giusti per riprendersi fette di città semi- sconosciute agli stessi cagliaritani, è già stato anticipato da Zedda in campagna elettorale. Così come, prima del grande scontro con Fantola, ad aprile erano state messe sul piatto alcune idee per la rivoluzione delle ex servitù, in uno studio di Paolo Erasmo e Alessio Cadeddu, circolo Sel Sergio Atzeni. Una delle ipotesi più suggestive riguarda la palazzina ufficiali di Calamosca. La proposta? Un centro della cultura mediterranea in grado di ospitare artisti provenienti da Spagna, Francia, Grecia, Libano o Nord Africa. MUsicisti, registi cinematografici, attori, scultori ospiti per portare in città le loro opere. L’obiettivo sarebbe insomma quello di creare una sorta di attrazione turistica internazionale quasi in riva al mare. Facendo “vivere” uno dei luoghi più affascinanti di Cagliari.
Altre idee, sempre nello studio di Erasmo e Cadeddu, riguardano Monte Urpinu. Lì potrebbero sorgere gli orti urbani da gestire magari in collaborazione con scuole, associazioni e pensionati.
Tante aree e tanti edifici, anche da mettere al servizio dei quartieri per centri culturali e di aggregazione per ragazzie pensionati. O per ludoteche di rione. E ancora: spazi per offrire locali per le attività professionali di giovani imprenditori.