Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Baretti, un'azienda da 4 milioni

Fonte: L'Unione Sarda
13 giugno 2011

INCHIESTA. Quali sono i pericoli, sul piano economico, dell'eventuale demolizione dei chioschi

A rischio 500 posti di lavoro. I gestori: moratoria di 80 giorni

Il sindaco Massimo Zedda lo ha ribadito più volte: «Voglio salvare la stagione balneare. E voglio che non sia perso un solo posto di lavoro». Aspirazione legittima e comune a quella dei 38 concessionari del litorale e dei cagliaritani che a dieci giorni dall'inizio ufficiale della stagione non sanno se prenderanno il sole tra le macerie dei baretti o no.
Ma c'è un altro problema. Economico. Se davvero l'ordinanza firmata dall'ex sindaco Emilio Floris non sortirà l'effetto voluto - cioè congelare le demolizioni dei chioschi sono a settembre - e se Zedda non riuscirà a fermare in altri modi le ruspe, l'effetto sull'economia del litorale sarà devastante.
I NUMERI I numeri aiutano a capire: i concessionari demaniali nel litorale sono 38, compresi i cinque stabilimenti militari, e occupano una superficie complessiva di 112 mila metri quadri.
I 20 baretti hanno a disposizione in media 332 metri quadri ad eccezione di Oasi, Le Palmette, Emerson, Golden beach ed Iguana che fluttuano tra i 500 e i 1300 metri quadri. Le stazioni balneari che noleggiano lettini e ombrelloni più o meno 700. Il D'Aquila è lo stabilimento con più spazio (27 mila metri quadri), il Lido ne ha 19 mila, uno in meno della cooperativa Golfo degli Angeli (20 mila complessivi) che gestisce sette stazioni.
I FATTURATI Non esiste uno studio ufficiale ma secondo una stima del Sib, il Sindacato italiano balneari che fa capo alla Confcommercio, l'azienda Poetto fattura ogni anno oltre 20 milioni di euro. I baretti contribuiscono con oltre quattro.
CHIOSCHI A RISCHIO Il problema demolizione riguarda questi ultimi. Secondo la cooperativa Poetto services, il fatturato varia tra i 100 mila euro dei chioschi più periferici ai 300 mila di quelli delle prime fermate. Con numerosi distinguo a seconda dei servizi offerti, delle dimensioni e del periodo di apertura.
GLI OCCUPATI Gli occupati complessivi dell'impresa Poetto sono circa 500 a stagione, 180 dei quali lavorano nei baretti. A loro occorre aggiungere i circa 300 artisti che si esibiscono nei chioschi la sera durante l'estate. Considerati ristoranti, pizzerie e gelaterie, gli addetti del Poetto superano i mille.
EFFETTI DELETERI Ecco perché lo stop alle demolizioni è un'esigenza unanime. «Speriamo che tutti gli attori in campo pazientino per i prossimi ottanta giorni, tanto manca alla fine della stagione, e che ci siano i margini per salvare la stagione», ragiona Sergio Mascia, presidente della Poetto services. «Sappiamo che il sindaco Zedda ha il litorale tra le priorità e auspichiamo di incontrarlo al più presto».
PROSPETTIVE Alberto Bertolotti, leader regionale del Sib, allarga le braccia: «Il Poetto è un asso nella manica della città ma resta un'incompiuta. In altre città del mondo con risorse naturali nettamente inferiori, i litorali hanno inciso decisamente sull'economia. La riorganizzazione del litorale», aggiunge, «deve essere una priorità della politica e deve essere strutturale: si deve partire dalle attività economiche, dal progettato parco della Sella del Diavolo al rilancio dell'ippodromo, dalla rivisitazione della viabilità alle piste ciclabili sino all'ospedale Marino. Il Poetto ha bisogno di 5-6 anni per cambiare modello economico. Dico: è possibile che Cagliari non abbia un albergo sul mare e che le uniche strutture che avevamo siano state trasformate in ospedali? Esiste in altre città del mondo la possibilità di aprire la porta dell'hotel e mettere il piede sulla spiaggia? Noi», conclude, «siamo a disposizione di Zedda e spero ci ritenga una risorsa con cui dialogare».
Fabio Manca