Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Dire «sì» per aiutare l’isola

Fonte: La Nuova Sardegna
10 giugno 2011



In ballo nucleare, acqua pubblica e la legge pro Berlusconi



Il sindaco Zedda «Non pensiamo di aver già detto no al nucleare un mese fa Si deve ripetere il voto su scala nazionale»

CAGLIARI. Avviso al popolo del sì al referendum sul nucleare che in Sardegna ha già votato il 29 e il 30 maggio scorsi: è indispensabile tornare a votare il 12 e il 13 perché altrimenti il voto già espresso che conteneva una precisa opposizione al nucleare sarà stato inutile. Il sindaco Massimo Zedda annuncia la sua partecipazione al voto e scrive «alle concittadine e ai concittadini»: «Per la seconda volta in meno di un mese, abbiamo la possibilità di partecipare attivamente alla vita democratica del Paese. Siamo chiamati ad esprimerci sul tema dell’acqua pubblica, sul nucleare e sul legittimo impedimento. Non pensiamo di aver già realizzato il nostro compito andando a votare sul nucleare meno di un mese fa - sottolinea il sindaco -. La partecipazione dei cagliaritani e dei sardi è stata una grande dimostrazione di democrazia su un referendum consultivo e locale. Dobbiamo ripeterla su scala nazionale, ribadire il sì contro il nucleare ed esprimerci per l’acqua bene comune. E’ un dovere partecipare alle scelte che riguardano la nostra comunità oggi, che è quella che consegneremo domani ai nostri figli. E’ il motivo per cui vi invito ad andare alle urne, consapevoli che ogni singolo voto concorre a determinare il futuro di tutti. Io lo farò».
Una piccola parte del centrodestra ha condotto una campagna per invitare la popolazione a non andare a votare «perché si è già votato il giorno del ballottaggio per il sindaco». «Sarebbe un grande errore - conferma Roberto Copparoni dei Verdi che hanno aderito al comitato NoNucle promosso da Bustianu Cumpostu un anno fa - dopo che la Sardegna è stata portata ad esempio per la sua bella affermazione di autonomia e di chiarezza di idee, adesso qualcuno sta chiedendo che si faccia un passo indietro». E’ ovvio che probabilmente l’invito di alcuni a non andare a votare ha un’altra ragione di fondo: evitare un voto temuto davvero, quello sul legittimo impedimento. Dicendo sì all’abrogazione della norma sul legittimo impedimento il premier Berlusconi sarebbe tenuto a presentarsi ai processi come qualunque altro cittadino italiano senza poter addurre (per non andare) motivazioni legate agli impegni di governo.
I due quesiti sull’acqua, in Sardegna sono di estrema urgenza. Abbanoa ha già mandato le lettere ai comuni per chiedere l’autorizzazione a mettere in vendita il 40 per cento delle quote. Si comincia a privatizzare e, secondo Giovanni Pinna del comitato per il Sì, in un’isola che ha una densità di popolazione molto bassa, significa trovarsi l’acqua a prezzi esorbitanti. I referendum sull’acqua sono due. Uno è per abrogare l’obbligatorietà di mettere in vendita almeno il 40 per cento delle quote entro il 31 dicembre 2011, l’altro è per autorizzare i privati che verranno a rincarare le tariffe del 7 per cento senza doverlo giustificare con manutenzioni straordinari o miglioramenti dei servizi, questo per richiamare i privati a investire sull’acqua. «Il punto è che Abbanoa è un ente con molti problemi che vanno risolti e i modi ci sono, ma ha stabilito due principi fondamentali soprattutto in una regione come la nostra - spiega Pinna - uno è l’ambito unico, cioè si deve erogare acqua a tutti i sardi a prescindere dalla localizzazione degli impianti, un altro è la tariffa unica. Il principio di solidarietà nella gestione dell’acqua è all’articolo 1 della stessa legge Galli dove si raccomanda che i sistemi vadano organizzati secondo principi di solidarietà. Quel che va fatto, da subito, è di educare la popolazione a risparmiare l’acqua e a pagarla. Ma sulla privatizzazione bisogna sapere che a Parigi, a Berlino, a Siviglia si è tornati indietro da tale scelta». Tutto questo è stato ripetuto anche ieri alla biciclettata di promozione dei quattro sì e verrà ricordato oggi in piazza del Carmine dalle 18 e in piazza Garibaldi stessa ora dal Comitato per il sì e dal comitato NoNucle. Dalle 20 spettacoli musicali (a.s.).