Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Un nuovo Consiglio con tanti giovani

Fonte: La Nuova Sardegna
6 giugno 2011



Molti esordienti, soprattutto nel centrosinistra, tra i 40 dell’aula di via Roma




CAGLIARI. L’elenco è ufficioso perchè la proclamazione avverrà lunedì, ma la notizia della attribuzione della maggioranza dei seggi al centrosinistra permette di disegnare la composizione del consiglio. Il ricorso al Tar è in agguato, ma non è detto che questa carta verrà giocata.
Sarà un consiglio giovane, con una forte componente di ragazzi, e una sola ragazza, alla prima esperienza nelle file della maggioranza e una nutrita pattuglia di consiglieri già pratici dell’assemblea presenti nelle file dell’opposizione.
In ogni caso il rinnovamento della assemblea è elevato. Su 40 consiglieri 24 non hanno fatto parte della consiliatura precedente, mentre gli uscenti sono sedici. Più ampio il divario tra vecchi e nuovi all’interno dei due schieramenti. La maggioranza ha riconfermato solo 6 uscenti, con 19 esordienti, la minoranza ha dieci uscenti e solo cinque nuovi ingressi (ma tra questi c’è anche il ritorno di Artizzu).
La maggioranza di centrosinistra con 24 consiglieri sarà formata due esponenti dell’Idv, Giovanni Dore e Gialeto Floris; cinque di Sel, Giorgio Cugusi, Francesca Ghirra, Sergio Mascia, Marisa Depau e Sebastiano Dessì; uno di Federazione della Sinistra, Enrico Lobina; 13 del Pd, Andrea Scano (il consigliere più giovane), Davide Carta, Claudio Cugusi, Ninni Depau, Fabrizio Rodin, Fabrizio Marcello, Maurizio Chessa, Matteo Lecis, Guido Portoghese, Francesco Ballero, Marco Murgia, Piergiorgio Meloni e Tanino Marongiu; uno della lista Meglio di prima, Filippo Petrucci (giovane sfidante di Zedda alle primarie del centrosinistra per la scelta del candidato a sindaco); uno dei Rossomori, Giuseppe Andreozzi; uno per i Socialisti, Raimondo Perra.
La minoranza dovrebbe essere composta in primo luogo da Ignazio Artizzu (Fli) e Massimo Fantola (Riformatori), in quanto candidati sindaco le cui liste hanno superato lo sbarramento del 4 per cento. Se per Artizzu non c’è alcun dubbio sulla sua permanenza in Consiglio, «sono onorato di rientrare nella massima assemblea cittadina dopo dieci anni», diverso è il caso di Fantola, che sin dai minuti successivi la conferenza stampa nella quale aveva ammesso la sconfitta aveva fatto capire che il suo posto in consiglio sarebbe stato in dubbio. Se Fantola rinunciasse, Marco Naseddu, primo dei non eletti del Pdl dovrebbe prenderne il posto. Insieme ai due candidati a sidnaco gli altri consiglieri della minoranza saranno Giuseppe Farris, Maurizio Porcelli, Edoardo Tocco, Stefano Schirru e Anselmo Piras, tutti eletti nelle liste del Pdl. Con loro Alessio Mereu, Sandro Vargiu e Roberto Porrà (Riformatori); Paolo Casu (Psd’Az); Pierluigi Mannino (lista civica per Fantola); Antonello Floris (Centro Giovani); Aurelio Lai (Uds) e Gianni Chessa e Paolo Carta (Udc).
Ancora non è stato sciolto il nodo sull’eventuale ricorso al Tar da parte del Pdl sulla decisione della commissione di non valutare solo i voti delle liste al primo turno, escludendo tra i voti validi quelli per il sindaco. «Sto convocando una riunione con tutti i consiglieri comunali eletti del centro-destra per martedì sera e in quella sede valuteremo il da farsi», ha annunciato Giuseppe Farris, ex assessore comunale degli Affari generali e in questo momento, forte del sostegno personale ottenuto, unico che cerca di individuare un percorso per tenere vivo il partito in città. «Sul piano politico la nostra sarà un’opposizione costruttiva e alternativa rispetto al programma di Zedda e del centrosinistra». E se Zedda guarda già al consiglio, il sindaco uscente Emilio Floris, dopo aver pesantemente criticato la conduzione dell’intera campagna elettorale, «si sapeva al primo turno che avremmo perso, serviva solo fare un giro vero per la città, bastava conoscerla», aspetta le mosse dei suoi “amici” per capire quale futuro potrà avere dentro il partito.
«Non bisogna essere attaccati alle poltrone se si vuole il rilancio del partito. Sta succedendo qualcosa a livello nazionale. Se dovessimo cambiare il partito partendo solo da Cagliari non servirebbe a nulla; serve una volontà di cambiare le cose dal vertice, una grande apertura ed una modifica della conduzione del partito. Secondo me le cariche del Pdl devono essere elettive, ma adesso è troppo presto per capire che fare sin da domani. In ogni caso non voglio anticipare scelte future e non commento sui vertici regionali. Ognuno rispondere per la propria visione, ma non bisogna essere troppo attaccati alle poltrone. Se si pensa alle rendite di posizione, non si partecipa al processo di cambiamento». Il riferimento ai suoi amici di partito sardi che non si sono ancora dimessi, pur dichiarando di essere pronti a farlo sin dalle prossime ore, è diretto, e fa capire quanto profonde siano le ferite dopo una sconfitta che parte sin dalla scelta di Fantola, mai digerita sino in fondo, come il campanello d’allarme del primo turno lasciava intendere, sia dalla base che dagli esponenti locali del Pdl.(g.cen.)