Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Lorrai, addio dopo 13 anni

Fonte: L'Unione Sarda
1 giugno 2011

Lascia l'assessore che ha attraversato quasi tutta l'epopea del centrodestra

 

«Abbiamo fatto 561 appalti, uno ogni otto giorni»
Vedi la foto Ha percorso quasi per intero l'epopea del centrodestra cagliaritano attraversando l'ultimo triennio della consiliatura Delogu e tutto il decennio di Emilio Floris. E resistendo per tredici anni, da tecnico, in un ruolo-chiave: assessore ai Lavori pubblici.
«In quasi tre lustri il mio assessorato ha deliberato 561 appalti, uno ogni otto giorni, e gestito centinaia di milioni di euro».
Raffaele Lorrai, ingegnere, 66 anni, sarebbe l'uomo perfetto per tracciare un bilancio politico se non fosse che di politica non ha mai voluto parlare. Su richiesta, fa giusto qualche considerazione sull'esito delle elezioni: «Il dato centrale è quello della differenza tra i voti delle liste e quelli del candidato del centrodestra».
Dunque è stato un errore candidare Fantola?
«Penso di sì perché non ha amalgamato tutte le componenti del centrodestra non legando con personaggi-chiave della coalizione. E sappiamo, da altre tornate elettorali, quanto questo abbia inciso sul voto».
Lei ha fatto l'assessore negli anni di vacche grasse, con una marea di fondi a disposizione.
«È vero. Quando il centrodestra ha iniziato a governare, 17 anni fa, si è trovato molti fondi. La spesa era stata bloccata, c'erano un sacco di soldi da spendere. Ma siamo stati anche molto bravi a trovare fondi comunitari».
Quali furono i primi appalti?
«Quelli del Giubileo».
C'erano anche i finanziamenti per le tribune dell'Anfiteatro.
«Esatto: una delle vicende più fastidiose».
Perché?
«Perché si è creata una polemica che non ho mai condiviso: non ci sono alternative all'Anfiteatro».
Ma le tribune dovevano essere rimosse.
«Solo il palco e la platea, non le tribune. Lo facemmo i primi anni poi ci rendemmo conto che costava troppo: 900 milioni di lire ogni volta».
Ora vi siete rassegnati
«Ho proposto due delibere per smontarle, ormai è andata così».
Di che cosa è orgoglioso?
«Di aver concluso l'asse mediano, di aver risanato Barracca Manna, di aver realizzato il parco della musica, opera bellissima che ora dovrà essere ben gestita, di aver fatto tutti i sottoservizi dei quartieri storici, Pensate a quanto sono cambiati Castello, Marina, Stampace e Villanova rispetto a 17 anni fa».
E che cosa la turba?
«Non essere riuscito a fare i lavori del lungomare Poetto: da sette anni abbiamo 250 elaborati progettuali e 11,8 milioni di euro. Ci sono sempre stati problemi di autorizzazioni».
Tuvixeddu?
«Ho la competenza da sei mesi nel corso dei quali abbiamo approvato le varianti per riprendere i lavori del parco, chiudendo anche il contenzioso con l'azienda appaltatrice, e della strada tra via Cadello e via Is Maglias».
Strada inutile, a questo punto.
«No, servirà per alleggerire il traffico in piazza D'Armi».
Che rischia di sprofondare.
«Le indagini geognostiche ci rassicurano».
Le strade della città sono state un disastro.
«Non dimenticate che in questi anni è stata fatta la rete del gas, sono intervenuti Abbanoa, Enel, Wind, Telecom. Tutti bucavano e tutti ripristinavano male, è stata una sofferenza. Ma abbiamo speso oltre dieci milioni per bitumare le strade».
In 13 anni mai spuntata una bustarella?
«Mai, né per me né per i miei funzionari».
Rimpianti, ora che va via?
«Nessuno, torno alla mia professione di ingegnere. Sereno».
Fabio Manca