Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«La priorità? Sarà il Poetto»

Fonte: L'Unione Sarda
31 maggio 2011

 

Zedda: «Ho vinto perché non abbiamo fatto promesse»

Dice che la prima delibera riguarderà il Poetto: «Sarà la priorità della giunta: sono a rischio centinaia di posti di lavoro, dovremo lavorare da subito per risolvere un problema che tocca da vicino i cagliaritani. Questa è sicuramente una delle urgenze». Massimo Zedda, trentacinque anni, in politica «da quando avevo i calzoni corti», cioè da quando non era ancora maggiorenne e frequentava i circoli del Pds, indica quali saranno le sue prime preoccupazioni da sindaco.
Lo fa, alla faccia della scaramanzia, già in via Puccini, appena un'ora dopo la chiusura dei seggi. Ma il vantaggio sull'avversario è di quelli che non lasciano spazio a colpi di scena, e così sarà anche nei risultati ufficiali. Nel taxi che lo porta dal quartier generale del comitato elettorale a Palazzo Bacaredda, in via Roma, riceve decine di telefonate. Cappellacci. Fantola. Il vicesindaco Onorato. Consiglieri comunali di centrosinistra e centrodestra. Segno che la vittoria è netta.
Se lo aspettava?
«In città c'era un'aria diversa. Lo si capiva già sei-sette mesi fa. Vincere con questo scarto dà ancora più responsabilità. Sarò il sindaco di tutti».
Comincia con una frase fatta.
«No, avere quasi il sessanta per cento significa tanto, io saprò governare anche per gli interessi della minoranza».
Dove e come ha vinto?
«Abbiamo parlato ai padri dei problemi dei figli e dei nipoti. La campagna elettorale e il programma riguardavano la casa, il lavoro, le ferite aperte della città».
Ha ricevuto i complimenti del suo avversario e di tanti esponenti del centrosinistra.
«La prima telefonata che ho ricevuto è stata di Fabio Mussi. La campagna è stata corretta, ringrazio Fantola per gli auguri e per lo stile e i toni usati in questi giorni».
Quale sarà la composizione del prossimo consiglio? Avrete la maggioranza?
«Non ci sarà nessuna anatra zoppa, un'invenzione che qualcuno ha messo in giro per terrorizzare gli elettori. Il centrodestra si è fermato al 48 per cento al primo turno e la legge è chiara: avremo il premio di maggioranza, non ci sarà nessun problema di ingovernabilità».
Lei sarà il primo sindaco di sinistra di Cagliari.
«Questo è un risultato storico. Non è solo una vittoria di Sinistra ecologia e libertà, ma è il risultato raggiunto da una coalizione unita come non mai. Una buona parte del merito va ai tanti ragazzi che si sono avvicinati alla politica in occasione di questa campagna elettorale».
Cosa cambierà nell'amministrazione della città?
«Ci sarà più condivisione delle scelte con i cittadini».
Ha vinto anche a Sant'Elia e negli altri quartieri popolari, storiche roccaforti del centrodestra. Perché?
«Per la prima volta, a differenza degli altri, non abbiamo fatto promesse. Abbiamo solo detto agli abitanti che li avremo coinvolti nella progettazione della città che vogliamo».
E la giunta?
«Ci saranno donne e giovani. Sceglierò la squadra migliore, soprattutto quella più competente, per mettere in pratica le proposte che abbiamo fatto ai cagliaritani. E che evidentemente sono piaciute».
Michele Ruffi