Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Il caos organizzato dello staff di Zedda contro l’impegno dei leader per Fantola

Fonte: La Nuova Sardegna
30 maggio 2011

Da una parte fiducia nel bis della vittoria del primo turno, dall’altra tanta voglia di rivincita 
 
 
 
 
Centrosinistra Grande emozione in piazza: riconoscevo qualcuno, ma tanta gente non l’avevo mai vista 
 
STEFANO AMBU 

 

CAGLIARI. Sempre di corsa, ma ieri molto di più. Dai preparativi della mattina nelle sedi elettorali alle feste e ai cortei di chiusura della campagna. Sempre con il sorriso sulle labbra. Come i pugili che dopo l’ultimo gong saltellano e abbracciano tutti. Forse nascondendo la paura del verdetto, imminente, dei giudici seduti intorno al ring. Ovvero, gli elettori. Massimo Fantola, centrodestra, e Massimo Zedda, centrosinistra, in una cosa almeno sono d’accordo: schieramenti diversi, ma entrambi iscritti al partito unico dell’ottimismo. Idem come sopra i loro staff. La campagna elettorale in vista del ballottaggio di domani e lunedì non è l’eccezione che conferma la regola: soprattutto nel giorno prima delle ventiquattro ore di tregua. I tre cortei della coalizione di centrosinistra partiti alle 17, nonostante il gran caldo, da tre quartieri diversi per riunirsi nell’incontro finale in piazza San Cosimo, cercavano di trasmettere una cosa: fiducia nel bis della vittoria del primo turno. Più o meno lo stesso discorso per la coalizione di centrodestra riunita nella festa finale in piazza San Michele con dj, artisti e personaggi della tv. Un modo per comunicare forza. E speranza di sorpasso.
Una giornata, quella di ieri, riscaldata non solo dal sole. Ma anche dal messaggio arrivato a fine mattinata dal sindaco di Pisa Marco Filippeschi. Una pepata replica a un’intervista di Fantola, in giro su YouTube, nella quale la città toscana, a parte i suoi tesori, veniva definita come “orrenda”.
Ultime fatiche prima della tregua: una corsa cominciata presto.Ore 11, via Sonnino: sede elettorale di Fantola. Il candidato sindaco non c’è. E’ in giro naturalmente. Ma dentro tutti fanno qualcosa. Un via vai continuo tra volontari, candidati e leader politici. Alessandra Zedda, assessore nella prima giunta Floris, arriva con carte e cartelle in mano. E non si ferma più. «Tanto da fare - spiega - stiamo preparando tutto per la festa di stasera (ndr ieri) in piazza. Ci crediamo, c’è molto entusiasmo. E c’è una grande unità: tutta la coalizione sta dando il suo contributo».
Da un campo all’altro, un’ora più tardi: il quartier generale “di fatto” (c’è anche una sede della coalizione in viale Trieste) del candidato di centrosinistra è la sede di via Puccini, a San Benedetto. Due vetrine sotto i portici, a due passi dai binari della metropolitana. Pannelli, sedie una sopra l’altra, volantini. Un po’ come l’Olanda di Cruyff o il primo Foggia di Zeman: caos organizzato. Clima tranquillo, sempre un po’ di essere al bar. E infatti, quasi automaticamente, non può che scapparci un “andiamo a prenderci un caffè”. «Non esistono orari o regole fisse - spiega Simone Tanda, uno dei responsabili dello staff - da qui si parte spesso per i volantinaggi. Ma capitano anche volontari, da soli, che chiedono materiale perchè vogliono distribuirlo nel loro palazzo». Ottimismo? Sì. «Ce lo trasmettono - dice Tanda - le persone che abbiamo visto e sentito. E quelle che ci vengono a trovare qui ogni giorno».
Cambiando di nuovo schieramento, una delle anime del campo-base di Fantola è Marzia Lai. Tranquilla, sorridente e gentile. Nonostante sia impegnata contemporaneamente a rispondere al telefono, a firmare la ricevuta di un corriere e dare istruzioni ai volontari. «Seguo Fantola - spiega - da prima del Patto Segni, dai tempi dei Popolari per le riforme. C’è grande entusiasmo: lo percepiamo dai contatti, dalle visite, da quello che ci dicono». Curiosità? Forse il dono più gradito è arrivato il giorno dopo la lettera con il proiettile. «Una donna - racconta - ci ha portato del pane benedetto».
Di nuovo cambio di campo, e si ritorna al centrosinistra. Marco Murgia, giornalista, punto di riferimento dello staff del candidato sindaco, ha seguito come un’ombra Zedda in tutta la campagna elettorale. E insieme a lui ha macinato chilometri su chilometri. A fine giornata tutti e due si divertono a fare il conto dei chili persi. «Ma dopo tutto questo andremo a cena insieme - spiega - questa volta però senza parlare nemmeno una volta di politica». Le speranze di vittoria sono riassunte nel colpo d’occhio dal palco della festa in piazza del Carmine: «Stanchi sì - spiega - ma contenti di quello che abbiamo fatto. Una grande emozione in piazza del Carmine: riconoscevo qualcuno nelle prime file, ma dietro c’era tanta gente che non avevo mai visto. Bellissimo».