Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Zedda: stop alle servitù militari Fantola: il Cagliari resti a S. Elia

Fonte: L'Unione Sarda
27 maggio 2011


Traffico, burocrazia, trasparenza, urbanistica: ecco i programmi

La novità incarnata da Zedda e la concretezza, nel solco della continuità e dell'innovazione, proposta da Fantola. Il tutto in un clima di grande fair play, all'insegna di proposte già emerse nel corso di questa lunga campagna elettorale. Il confronto televisivo tra Massimo Fantola e Massimo Zedda (che domenica e lunedì si contenderanno la poltrona di sindaco di Cagliari) ospitato da Videolina e andato in scena davanti alle telecamere di Monitor, è stato intenso. Il serrato ritmo imposto dal direttore Emanuele Dessì (con tempi di risposta fissati prima in 100 e poi in 60 secondi) ha reso gradevole la trasmissione e ha obbligato i due candidati alla sintesi.
IL PRIMO TURNO L'esordio, complice il sorteggio, è toccato a Zedda: «Mi aspettavo il buon risultato del primo turno, perché in tantissimi si avvicinavano al nostro comitato elettorale chiedendo novità. E l'entusiasmo è cresciuto con il passare dei giorni. Basta vedere quanta gente è stata con noi nel concerto di piazza del Carmine». Fantola ha replicato giudicando sorprendente il risultato ottenuto dalle liste del centrodestra: «Zedda dice di aver avvertito una grande richiesta di novità ma il 53 per cento della mia coalizione suona come una promozione dell'amministrazione uscente. In ogni caso, al ballottaggio si riparte da zero. La scelta è tra due programmi, tra due credibilità. Sono ottimista: in questi giorni sento un entusiasmo che mi sta coinvolgendo».
LE ALLEANZE Il candidato del centrosinistra ha difeso la scelta di non chiedere nessun apparentamento e si è detto fiducioso sull'arrivo di un sostegno da parte degli elettori di Fli: «Il consigliere regionale gallurese Matteo Sanna è stato esplicito e ha detto che se fosse stato residente a Cagliari avrebbe votato per me». Fantola ha chiarito che l'alleanza con i finiani è saltata solo a causa dei contrasti sorti a Roma, mentre con Artizzu l'accordo era massimo: «Io non credo che gli elettori di destra possano scegliere di votare al secondo turno per un candidato che proviene dall'estrema sinistra. Men che meno di scegliere lo schieramento di D'Alema».
I PADRINI ROMANI Massimo Zedda si è mostrato orgoglioso del sostegno ricevuto da Bersani, Bindi, D'Alema, Vendola, Di Pietro e Diliberto: «È stato forte e convinto, hanno mostrato di essere loro i primi a crederci e anche questo mi ha dato entusiasmo. La vittoria di Cagliari, unita a quelle di Milano e Napoli, sarebbe un segnale politico importante. Non credo che il mio avversario possa cavalcare la tesi di una dipendenza da Roma: per lui sono arrivati anche ministri». Fantola ha invece rivendicato la specificità del centrodestra sardo: «Sono presenti un partito di governo come il Pdl e uno di opposizione come l'Udc, tanti movimenti autonomistici e due liste civiche», ha ricordato. «Nel ballottaggio è giusto che ci sia un rapporto diretto tra candidati ed elettori, per questo non ho voluto sostegni esterni. Voglio la libertà di poter parlare, nelle strade, di problemi veri: dai servizi igienici alla Marina ai marciapiede di viale Merello».
URBANISTICA Per il candidato del centrosinistra l'emergenza è quella di dare una risposta alle giovani coppie, che nel corso degli ultimi anni sono andate a vivere nei centri dell'hinterland, dove le case costano meno: «In Regione si è parlato di tre “Piani casa”, ma di nuove abitazioni a canone moderato non si è vista nemmeno l'ombra. La prossima sfida è sulla dismissione delle servitù militari». Per Fantola «Cagliari è da ridisegnare, grazie alle potenzialità offerte da strutture come quelle di Buoncammino, della caserma Ederle e di tutte le altre strutture che presto torneranno nella disponibilità della collettività: «Alcuni di questi immobili devono essere destinati al turismo, per la creazione di strutture ricettive. E un'altra parte può tornare buona per il social housing, quelle case che hanno un costo abbordabile e beneficiano dell'accordo tra gli enti pubblici e gli operatori privati».
BUROCRAZIA «Come può il centrodestra dare la colpa agli eccessi imposti dalle procedure, quando in vent'anni di governo della città non è mai riuscito a invertire la tendenza?», si è chiesto Zedda. «Gli uffici non funzionano anche perché non c'è un Puc adeguato al Ppr, non c'è il piano particolareggiato del centro storico e quello per l'utilizzo del litorale. E perché, da parte della politica, manca la vocazione alla trasparenza». Il candidato del centrodestra ha parlato di un progetto per cambiare l'identità economica della città, grazie agli interventi nel settore del turismo e delle nuove tecnologie: «Serve un nuovo approccio, un Comune-impresa, gestito con piglio manageriale. E poi più trasparenza e più comunicazione».
LO STADIO Zedda è parso rassegnato all'ipotesi che il Cagliari vada a giocare a Elmas: «Se questo accadrà la mia idea è quella di mettere il Sant'Elia a disposizione delle società dilettantistiche e di chi, per passione, si dedica alla corsa sportiva». Fantola non vuole nemmeno prendere in considerazione l'ipotesi: «Il Cagliari deve restare a giocare in città, mi impegnerò allo spasimo per evitare che i tifosi siano costretti a emigrare a Elmas».
IL TURISMO Per Zedda «non si può vivere di solo turismo» e si deve partire dal valorizzare le bellezze ambientali e paesaggistiche della città: «Dobbiamo fare di Cagliari qualcosa di non replicabile nel mondo», ha aggiunto, «e valorizzare anche i settori del turismo congressuale e di quello legato allo spettacolo e alla cultura». Per Fantola il sistema economico tradizionale fa acqua da tutte le parti e va stravolto: «Portare 100 mila turisti in più ogni anno, grazie alla partnership con i vettori low cost, avrà una ricaduta di almeno 40 milioni di euro. Ne beneficeranno tutti: commercianti, artigiani, operatori dell'agro-alimentare, della ristorazione e del settore ricettivo».
TRAFFICO «Bisogna finalmente arrivare ad avere una metropolitana di superficie che metta in connessione le varie aree della città, attraverso un sistema intermodale di trasporto», ha detto Zedda, prima di parlare del futuro della via Roma: «La vorrei sgombra da auto sul lato-portici, ma prima di far partire i cantieri per parcheggi e tunnel sotterranei farei un supplemento di istruttoria». Fantola la pensa in modo contrario: «Servono nuove infrastrutture: il tunnel, la metropolitana, il collegamento tra l'asse mediano e le strade statali, la messa in sicurezza della 554 - ha detto il leader riformatore - sono poi per la grande piazza sul mare, che deve diventare la vetrina della Cagliari turistica».
LA STRETTA DI MANO Il dibattito corre veloce verso la fine: si parla di Poetto, stadio, cultura e ambiente, prima degli appelli finali. Al termine, su invito di Emanuele Dessì, la stretta di mano e l'auspicio: «Chiunque vinca faccia gli interessi della città».
Anthony Muroni

 

Il centrosinistra: «Si respira un'aria nuova, ora tocca davvero a noi»
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Il centrodestra: «Puntiamo tutto sulla concretezza»
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Negli appelli finali i due contendenti hanno avuto un minuto e 40 secondi per convincere gli elettori ad accordare il voto in occasione del ballottaggio. Per primo, sempre in virtù del sorteggio iniziale, ha parlato Massimo Zedda: «Dopo vent'anni di centrodestra la città è stanca delle solite promesse - ha detto - cosa possono fare di diverso rispetto a quello che hanno già dimostrato? Ora tocca a noi, a una generazione nuova, a un modo di amministrare che consentirà ai giovani di avere l'opportunità di non scappare. Tocca a noi abbattere i costi dei servizi pubblici, abbassando i tributi comunali, costruire una città a misura d'uomo. Dal canto mio c'è la disponibilità e l'impegno a non rinchiudermi nei palazzi del potere ma a proseguire nel rapporto con la gente, seguendo il cliché della campagna elettorale».
Fantola ha invece puntato tutto su concretezza, esperienza e forza dei progetti presentati in questi giorni: «Solo un cieco o una persona in cattiva fede può negare che la città è cambiata in meglio nel corso degli ultimi venti anni. Ora serve un ulteriore salto di qualità, che metta a reddito la bellezza e il decoro - ha detto il candidato a sindaco per il centrodestra - ho un programma pieno di ricette in grado di mettere in moto investimenti e dare sviluppo. Perché per incrementare i nostri interventi nel sociale non possiamo che puntare sul creare nuova ricchezza. Io sono a disposizione, con la mia storia e il mio impegno: ora i cittadini devono scegliere». ( a. mur. )