Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Baretti, venti avvisi di garanzia

Fonte: L'Unione Sarda
26 maggio 2011

POETTO. Continua l'inchiesta sull'ordinanza che ha sospeso demolizione e ricostruzione

Il pm Porcu ha chiuso l'indagine sugli abusi edilizi in spiaggia

La pavimentazione, i pilastri, la copertura, le lastre trasparenti, i camminamenti: tutto abusivo. I baretti del Poetto sono cresciuti senza permesso di costruire né autorizzazione paesaggistica. Dal primo all'ultimo, nessuno escluso. E tutti i titolari dei chioschi sulla spiaggia sono indagati: venti gli avvisi di garanzia notificati ieri mattina.
L'accusa di abuso edilizio viene contestata a Maurizio Cabras del Noi Due, Anna Frongia del Nilo, Maria Assunta Cabras del Palm Beach, Antonio Congera del Capolinea, Maurizio Marongiu del Twist Bar, Giovanni Cogoni della Sella del Diavolo, Piero Marci del Miraggio, Luigi Lampis della Dolce Vita, Cinzia Erriu del Corto Maltese, Alessandro Murgia dell'Emerson, Maria Giovanna Cossu del Golden Beach, Sandro Angioni del New City Jam, Valter Casula del Bon Ton, Luciano Spiga dell'Oasi, Pierluigi Atzori dell'Aramacao, Santina ed Eliseo Carta della Lanterna Rossa, Sandra Argiolas de Sa Forredda, Sandro Angioni e Donata Ledda dello Zen.
Esce dall'inchiesta soltanto il titolare dell'Otium perché il reato è prescritto.
AVVISI DI GARANZIA L'avviso di conclusione delle indagini è stato notificato dalla polizia giudiziaria anche ai difensori degli indagati, gli avvocati Matteo Pinna (che tutela un consorzio con dieci baretti), Emanuele Matta, Massimiliano Ravenna e Maurizio Foddis. Se entro venti giorni non solleciteranno interrogatori, non produrranno memorie e non chiederanno nuove indagini il pubblico ministero Gaetano Porcu procederà con la richiesta di rinvio a giudizio.
La vicenda giudiziaria registra, dunque, il primo punto fermo, ora restano da chiarire gli avvenimenti successivi, quelli cioè che hanno portato, il 16 maggio scorso, all'ordinanza con cui il Sindaco ha sospeso per i mesi estivi la demolizione dei baretti decisa con un provvedimento del 5 novembre 2009: i lavori metterebbero a rischio la sicurezza di bagnanti e residenti.
Gli inquirenti stanno raccogliendo al Palazzo di giustizia le testimonianze dei dirigenti comunali che hanno partecipato alla Conferenza di servizi del 18 aprile. Il pm Porcu, dopo aver aperto un fascicolo per abuso d'ufficio e falso contro ignoti, vuol capire se i contenuti dell'ordinanza rispettino le indicazioni dei servizi Urbanizzazione e Mobilità, Protezione civile, Patrimonio, Attività produttive, Suap (sportello unico attività produttive) ed Edilizia privata.
L'ORDINANZA Il sospetto del pm Porcu è che il provvedimento del Sindaco si fondi su presupposti falsi: l'ordinanza individua in 90 giorni lavorativi il tempo necessario per demolizione e ricostruzione; rileva «un allarme sociale» legato all'apertura dei cantieri in un'area «sovraffollata da decine di migliaia di bagnanti»; sottolinea che «l'avvio dei cantieri aumenterebbe i problemi connessi a viabilità e parcheggi sia per la riduzione dei parcheggi sia per la movimentazione dei mezzi per la demolizione e ricostruzione dei chioschi, con conseguenti intralcio alla viabilità e penalizzazione dei residenti»; ricorda che è in pericolo «la sicurezza dei bagnanti a causa dei residui della lavorazione (chiodi, calcestruzzo, legno») e che i lavori creerebbero «evidenti disagio e pericolo per i residenti e i fruitori, uno scadimento della qualità urbana e intralcio alla pubblica viabilità».
La magistratura vuol capire se l'ordinanza tiri realmente le somme di quanto discusso nella Conferenza di servizi. Di lì la convocazione dei dirigenti comunali che vi hanno partecipato. I verbali per il momento sono segreti e allora non resta che attendere le prossime mosse del magistrato per capire se i cagliaritani quest'estate troveranno i baretti aperti o chiusi.
Maria Francesca Chiappe