Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Cuccu (Pd): «Sarà vincente la freschezza di Zedda»

Fonte: L'Unione Sarda
26 maggio 2011

Il consigliere regionale: avviso di sfratto per Cappellacci

«C'è un vento nuovo, a Cagliari si respira l'aria fresca del cambiamento e presto arriverà la svolta anche alla guida della Regione». Giuseppe Cuccu, consigliere regionale del Pd attivo soprattutto tra il Sulcis e il Medio Campidano, scommette sull'elezione di Massimo Zedda e intravede «l'inizio di una stagione positiva», anche se «il mio partito e tutto il centrosinistra» devono ancora cercare «un aumento di consensi».
Domenica e lunedì nell'Isola ci saranno tre test importanti.
«Al ballottaggio dobbiamo confermare quanto di buono siamo riusciti a ottenere al primo turno. Ce la faremo a Cagliari, a Sinnai vincerà il candidato del Pd, mentre a Iglesias tenteremo l'impresa di far arrivare Marta Testa davanti a Perseu».
Sul voto di Cagliari c'è grande attesa anche a livello nazionale.
«C'è un'attenzione particolare perché appare come il laboratorio del cambiamento. E vincerà Zedda per diversi motivi».
Li spieghi.
«C'è l'aspetto locale, quasi un effetto “stanchezza” davanti a vent'anni di governo del centrodestra. C'è poi l'aspetto nazionale, con un'onda lunga che sta finalmente offuscando la luce di Berlusconi. E poi c'è l'elemento freschezza di un candidato giovane che si sta dimostrando capace di trascinare gli elettori».
Il Pd quanto lo sta sostenendo?
«Il Pd sta mettendo in campo tutto l'impegno possibile per arrivare al risultato. E cioè quello di avere un sindaco di Cagliari espresso dal centrosinistra».
Alle primarie del capoluogo avete perso un'occasione?
«Alle primarie il Pd si è messo in discussione. C' stato uno sforzo di condivisione nel centrosinistra ed è arrivata una sintesi che ha premiato Zedda. Il partito si è subito impegnato in nome di questa candidatura condivisa».
Il Pd se l'è cavata bene al voto di dieci giorni fa?
«In tutta la Sardegna abbiamo ottenuto circa il 20 per cento. Dev'essere solo l'inizio».
Perché?
«Perché il Pd ha le carte per arrivare a numeri ben più consistenti. Il 20 per cento non può bastare, è giusto la base di partenza. Sarà fondamentale far crescere l'attenzione attorno a noi, se vogliamo chiudere questa pagina oscura del governo regionale».
In fretta quanto?
«Ci auguriamo che la stagione del governo Cappellacci possa chiudersi quanto prima. Altrimenti ci prepareremo per il voto del 2014. Ma, ripeto, serve un'approfondita autocritica per allargare il consenso del centrosinistra. A tal proposito, il voto di Cagliari parla chiaro: la coalizione si è fermata al 38 per cento».
Le ricette?
«Quella di Olbia, per esempio, dove tutta la coalizione si è messa in discussione, ha presentato un candidato esterno e ha vinto le elezioni alla grande».
Guarderete al centro o a sinistra?
«Il Pd ha diverse anime e devono essere capaci di catturare l'elettorato che può identificarsi nei nostri valori e nei nostri progetti. In questa fase di malcontento nei confronti del governo nazionale e di quello regionale, dobbiamo farci trovare pronti con un'alternativa valida e credibile. Si devono cogliere i segnali che stanno arrivando».
Quali segnali?
«Quelli di Cagliari, ma anche quelli di Milano e di Napoli. È la dimostrazione che i cittadini cercano di identificarsi in qualcosa di nuovo. E noi dobbiamo essere capaci di rappresentare quel nuovo».
Domenica e lunedì sarete in pista anche a Sinnai.
«A Sinnai c'è stato un altro buon esempio di ragionamento allargato. Il candidato - Barbara Pusceddu - è espresso dal Pd, ma è frutto di un ragionamento condiviso». Ben più complicata l'operazione Iglesias.
«Il candidato del centrodestra è arrivato a un soffio dall'elezione al primo turno, ma faremo il possibile per ribaltare il risultato».
G. Z.