Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Sette video per reinventare l’arte

Fonte: La Nuova Sardegna
19 maggio 2011

Inaugurata la mostra ideata per celebrare la Giornata internazionale dei musei dedicata alla memoria



Gli studenti del secondo anno dello Ied al lavoro nella Galleria comunale




CAGLIARI. Che memoria possono avere i ventenni di un corso di studio in media-design quando guardano l’opera d’arte di un pittore? La risposta degli studenti dello Ied per la Giornata internazionale dei musei è in mostra alla Galleria comunale, sponsor il Comune.
La giornata voluta dall’International council of museums (Icom) sempre il 18 maggio quest’anno ha per tema «Musei e memoria». I ragazzi dell’Istituto europeo di design che studiano al corso di media-design sono stati invitati dagli operatori della Galleria all’evento intitolato «Dalla memoria al 2011» (idea del docente Giovanni Ottonello), scopo «far parlare i quadri» scelti dagli studenti nella collezione della Galleria di autori sardi. Media-design è il design che lascia gli oggetti materiali ed entra nel mondo della comunicazione (docente Elisa Campanelli).
Cos’hanno fatto i ragazzi tra i 20 e i 25 anni allievi al secondo anno dello Ied diretto da Massimo Cugusi? «Hanno visitato la Galleria e scelto ciascuno il proprio quadro - spiega Marzia Marino storica dell’arte -. Gli studenti si sono documentati sulla storia dei quadri e degli autori». «Un bel lavoro di approfondimento», diceva ieri la direttrice della Galleria Anna Maria Montaldo. Ogni video dura 3, 4 minuti, gli schermi sono nella sala sarda con le cuffie per ascoltare le musiche di accompagnamento, in tutt’uno con l’immagine che scorre. Gli studenti dovevano giocare con le proprie emozioni davanti al quadro, intersecare la memoria sul quadro con quella personale rendendo ancora una volta l’opera d’arte qualcosa che parla agli uomini di tutti i tempi. Su quale prima ispirazione hanno lavorato? Luca Scarlatta, sull’astratto di Rosanna Rossi: «Appena l’ho visto ho avuto subito l’immagine del quadro scomposto». Gianluca Serra con Ermanno Leinardi, altro astratto: «Le animazioni sono tutti quadri di Leinardi», che scorrono tra «dinamismo ed equilibrio», spiegava Marino, «tema della ricerca artistica di Leinardi». Luca Licciardi con Omini di Mario Sanna: «Il titolo dell’opera è Uomini in Sardegna, ma non ho visto uomini figurati, si vede un paesaggio, la visione dell’artista degli uomini è che questi sono natura e così ho animato sagome umane con inserti di natura». Roberto Ortu su Lo Sciopero di Aligi Sassu: «Mi ha colpito per la dimensione e il colore: ho avuto la sensazione che dovesse succedere qualcosa che non si vedeva, ho voluto dare voce a questi uomini». Altri due video li hanno realizzati (un mese di lavoro per tutti) Antonina Lo Presti (un uomo sogna l’astratto di Italo Utzeri) e Francesco Chessa Orrù (le frasi di Miele Amaro si dispongono per comporre il ritratto di Camboni fatto da Maria Lai). L’insegnante Angela Cotza ha scelto la Madre dell’Ucciso di Salvatore Ciusa: una scultura che nel video fa chiudere gli occhi alle donne dei quadri della sala sarda, perché «tanto dolore non si può guardare». Indispensabili le musiche scelte: Giovanni Allevi, ma anche il dj tedesco Paul Kalkbrenner, Seeper, Julien Lussiaz, Romano Scaccia compositore sardo, Dusty Kid che è un giovane produttore di Cagliari. (a.s.)

 

LE TECNICHE


 


CAGLIARI. Nelle tecniche del Media-design: bisogna imparare a usare vari tipi di sotfware, per creare le animazioni, per montare le immagini, per gli effetti cercati. Un video del genere nasce su un progetto, ci vuole una regìa, è il frutto di un percorso di studi (spiegavano ieri gli studenti dello Ied) dove ci sono sceneggiatura, tecniche di racconto e di narrazione, il tutto fatto non attraverso la scrittura ma con i software diversi, «mettendo a frutto ciò che si studia nelle diverse materie». La mostra è stata l’occasione per affrontare anche temi di storia dell’arte e di semantica. «Ma in questo percorso c’era anche la vita degli artisti. Si celebra la giornata della memoria - ha spiegato Angela Cotza - era necessario capire chi fossero gli autori e in quale contesto sono nate le opere scelte dai ragazzi». La mostra sarà aperta nella Sala sarda della Galleria comunale fino al 23 maggio.