Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Baretti, gli esercenti contro il governo

Fonte: La Nuova Sardegna
16 maggio 2011



La concessione ventennale giudicata inutile e dannosa




CAGLIARI. Non è piaciuta ai rappresentanti degli stabilimenti balnerari aderenti alla Confcommercio, l’ultima versione del decreto sviluppo, quella pubblicata ieri sulla Gazzetta ufficiale, dove si riduce il diritto di superfice sugli arenili dai previsti 90 anni a 20 anni.
«Questa improvvisa marcia indietro del Governo - dichiara Alberto Bertolotti, fiduciario del settore per la Confcommercio - ci lascia stupiti oltre che amareggiati, in quanto pensavamo, e lo pensiamo tuttora, che 30.000 imprese e famiglie meritassero un’altra considerazione. Con questi contenuti, il decreto - continua Bertolotti - per quanto ci riguarda risulta del tutto inutile e fortemente dannoso. Inutile perché la durata di vent’anni per le concessioni è già prevista dalla legislazione vigente e dannoso perché prevede la frantumazione delle attuali concessioni, creando i presupposti per avere titoli e concessionari diversi per spiagge e arenile, duplicando in questo modo l’incertezza delle procedure e il totale stravolgimento della conduzione delle aziende».
Secondo il referente sardo del sindacato italiano balneari, «la disciplina del demanio marittimo, per la rilevanza e la molteplicità degli interessi coinvolti (economici, ambientali e paesaggistici), unita alla complessità di una regolamentazione sedimentata in oltre due secoli di interventi normativi, merita ben altra cura, perizia ed attenzione rispetto a soluzioni che appaiono pasticciate nonché a polemiche di chiaro sapore strumentale. Chiediamo con forza che tutto quanto riguarda specificatamente il nostro settore venga, senza alcun indugio, stralciato dal provvedimento e che si ritorni a ragionare con cognizione di causa partendo dai principi e dai contenuti dell’ordine del giorno approvato all’unanimità venerdì scorso dal Senato che indica la necessità di predisporre una legge-quadro per il settore».