Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Monumenti aperti, polemica di Pellegrini

Fonte: La Nuova Sardegna
9 maggio 2011

Lettera aperta dell’assessore alla Cultura: «Non invitato a Villa Devoto» 
 
 
CAGLIARI.Monumenti aperti:il via oggi da Villa Devoto. Ma c’è una lettera aperta dell’assessore comunale alla Cultura Giorgio Pellegrini sul rapporto Comune-Regione sul tema cultura. E sugli inviti all’inaugurazione.«La bella addormentata tra i 4 mori - scrive Pellegrini - si è svegliata e s’è accorta che l’arzillo rospetto di Monumenti Aperti è divenuto uno splendido principe nel regno della visibilità. È così che questa Regione riscopre all’improvviso la “centralità” di Cagliari. Peccato che la realtà sia tutt’altra: Cagliari, in questi ultimi 10 anni è statadimenticata dal Governo Regionale, di qualsiasi colore politico esso sia stato. E la dolorosa parte di Cenerentola è spettata soprattutto alla cultura: macroscopica l’amnesia della giunta Cappellacci che ha sepolto in un silenzio perfetto la Manifattura Tabacchi, la cui chiusura era stata più volterinfacciata - dal sottoscritto - al precedente Soru, specie in occasione di Monumenti Aperti. Eppure proprio quella sarebbe stata la sede ideale per festeggiare il nostro Centocinquantenario dell’Unità, come le Officine Grandi Riparazioni a Torino. E invece,Cagliari, capitale antica di quel Regno che ha fatto l’Italia unita, può offrire solo due piccole mostre allestite da un Comune spiantato, mentre la Sardegna tutta festeggerà l’anniversario con... le melanzane di Garibaldi, a Caprera. Anche l’ultima occasione, offerta su un piatto d’argento dal Salone del libro di Torino all’assessore Milia, di presentare la nuova e bella Mediateca del Mediterraneo, nella prossima, prestigiosa mostra internazionale del libro, è stata rifiutata dagli uffici regionali della cultura con queste parole: “ Cosa c’entra una Mediateca con il Salone del Libro?”. Come nelle fiabe. Quelle peggiori però. E intanto, scoperta la “centralità” di Cagliari e il valore promozionale di Monumenti Aperti, il nostro Presidente Cappellacci non trova di meglio da fare che: imporre quale sede dell’inaugurazione una Villa Devoto invero di dubitosa monumentalità, scippare la cerimonia di inaugurazione al Comune invitando, bontà sua, solo il Sindaco e ignorando, sia l’assessorato alla cultura e il suo impegno di quindici lunghi anni per il buon esito della manifestazione, sia Imago Mundi, l’associazione che ha ideato l’evento e ne firma ogni anno il programma. Ma sì, continuiamo così: facciamoci del male».