Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

La Sardegna che non c’è più: viaggio nella grande fotografia degli artisti francesi e sardi

Fonte: La Nuova Sardegna
5 maggio 2011



La rassegna «L’Alfabeto dell’Arte» alla Galleria comunale oggi racconta la trasformazione tra Ottocento e Novecento



Penultimo incontro del ciclo dedicato alla didattica per adulti

CAGLIARI. «L’isola che non c’è più» è il titolo della conferenza che si tiene oggi alle 17.30 alla Galleria comunale d’arte per mostrare le foto di artisti che a cavallo di due secoli hanno viaggiato nella nostra isola catturando istanti eterni e trasformazioni epocali. La conferenza sarà tenuta da Giulia Aromando, storica dell’arte, operatrice della Galleria, che ha condotto una ricerca tuttora inedita. La conferenza rientra nel ciclo «l’Alfabeto dell’arte» destinato agli adulti che si vogliono avvicinare al mondo dell’arte. Taglio divulgativo e rigore scientifico, gli incontri hanno toccato vari campi e modalità del fare arte.
L’iniziativa «l’Alfabeto dell’arte» va avanti da sette anni e ha riscosso il favore del pubblico adulto. Il tema cambia ogni anno, per il 2011 la curatrice Anna Maria Montaldo, direttrice della Galleria, ha scelto la storia dell’architettura e della fotografia tra Ottocento e Novecento, tutti gli argomenti sono stati affidati a giovani storici dell’arte.
Le conferenze (è scritto nella nota) sono finalizzate ad una prima acquisizione degli strumenti basilari per individuare, attraverso i grandi movimenti e i grandi protagonisti, le linee fondamentali che hanno caratterizzato l’architettura e la fotografia in Europa e in America fra il XIX e il XX secolo, «un percorso coinvolgente che aiuterà a comprendere l’evoluzione del nostro rapporto con lo spazio anche nel quotidiano vivere e nell’abitare». Sulla conferenza di oggi, si spiega nella nota che si va incontro a «ricordi sbiaditi nel bianco e nero di una fotografia ormai antica. Si tratta di immagini di un’isola che oggi sopravvivono solo nella memoria dei più anziani e nelle cronache dei viaggiatori che tra l’Ottocento e i primi del Novecento hanno visitato la Sardegna per riscoprire l’isola dimenticata. Documenti importanti di quella che è stata la trasformazione del paesaggio e dello spazio urbano a cavallo dei due secoli. Tutto questo e molto di più nella conferenza di giovedì che, con il supporto di un ricco repertorio di immagini, ripercorrerà le esperienze di importanti fotografi, dai pionieri della fotografia in Francia ai sardi come Giuseppe Luigi Cocco, Evaristo Mauri, solo per citare alcuni nomi». La conferenza di oggi è il penultimo degli otto incontri programmati per quest’anno, il prossimo è per giovedì 19 maggio, tema «L’architettura e gli artisti, l’esperienza dello spazio in Europa e in America da Bauhaus a Constantino Nivola», sarà tenuto da Simona Campus.
In precedenza si era parlato del revival gotico di Viollet-le-Duc e il neomedievalismo (Tiziana Ciocca), dell’Art Nouveau e dell’architetto catalano Gaudì (Marta Cincotti), dell’architetto americano Frank Lloyd Wrigth (Marzia Marino), poi del suo quasi contemporaneo europeo Le Corbusier (Stefania Mele).
Il 7 aprile il pubblico è stato intrattenuto sullo stile documentario nella fotografia europea e americana (a cura di Pamela Ladogana), il 28 aprile sull’architettura in Italia nella prima metà del Novecento, tra utopie e fasti imperiali (Cristina Pittau).