Depau (Pd)

Vedi la foto Ninni Depau, che campagna elettorale porterà avanti dopo l'esperienza da capogruppo del Pd?
«L'esperienza mi è servita per conoscere i problemi. Dico che serve una scossa, perché con l'arrivo del federalismo municipale o si rimette in sesto l'organizzazione del Comune o non resterà che tagliare la spesa e aumentare le tasse. Bisogna cambiare e scegliere la sinistra».
Quali le parole d'ordine per gli ultimi 15 giorni di confronto?
«Il Comune deve saper creare lavoro e ragionare in termini di grande area urbana. E poi deve dare risposte agli abitanti del centro storico e alle giovani coppie che vogliono una casa a prezzi umani. Abbiamo un Puc per 210 mila abitanti eppure perdiamo costantemente residenti. Bisogna iniziare a voltare pagina».
La lista Pd è così debole come dice qualche notabile?
«Tutt'altro, visto che è radicata nel tessuto sociale della città. I voti non sono proprietà di nessuno ma vanno conquistati. Aggiungo che è importante avere un candidato a sindaco giovane: questo ha portato un'iniezione di dinamismo che sarà molto importante».
Avverte il rischio-astensionismo?
«Non credo, io sono convinto che la città abbia voglia di esprimersi e, forse, di cambiare guida».
A. Mur.
(Ninni Depau ha 60 anni, è pensionato del settore bancario, teorico dell'unità del partito, maratoneta a tempo perso, avido lettore di Amado e Grossman, con un figlio grosso appassionato di musica)