Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

stelle L'anatema di Beppe Grillo: «Basta con la solita politica»

Fonte: L'Unione Sarda
3 maggio 2011

COMUNALI. La presentazione della lista del Movimento 5

Vedi la foto «Ma chi è quello del manifesto elettorale, con la barba bianca? Da quale sarcofago l'avete tolto?». Beppe Grillo ci mette un nano-secondo a scaldare i duemila che hanno sfidato il vento che spazza la terrazza del bastione Saint Remy. Il suo discorso è un crescendo anti-partitocrazia, una riproposizione di un copione ormai noto ma sempre attuale. Che, pur alla cinquantesima replica su scala nazionale, continua a funzionare: le clientele politiche, i cementificatori, i gruppi di potere, le lobby. Tutti alla berlina, nella migliore tradizione del comico genovese, da tempo proclamato capopopolo degli anti-sistema.
MEET UP Lo spettacolo-comizio di ieri sera, a sostegno di Emanuela Corda (candidato a sindaco del Movimento 5 stelle, «capace di fare campagna elettorale con un budget di 2 mila euro, con la speranza di eleggere almeno due consiglieri»), è stato un successo: in piazza un pubblico adorante ma non tutto composto da elettori cagliaritani, visto che erano in tanti quelli arrivati da tutti i centri dell'hinterland.
LE DENUNCE Il copione è il solito, infarcito di ricette e soluzioni non troppo verosimili: «Con un'antennina alta 50 centimetri piazzata sulla Sella del Diavolo saremmo in grado di dare il segnale Wi-fi a un circondario di 60 chilometri», urla, messianico, al microfono. E il traffico? Facile: basta fare le piste ciclabili. Non dice dove, eliminando quali percorsi attualmente utilizzati dalle automobili. Forse sulla strada per arrivare al Pioetto? («avete delle bellezze naturali che vi danno più potenzialità di New York», è l'altra iperbole snocciolata quando si parla di turismo). Si infastidisce e la butta in burla, Grillo, quando gli fanno notare che il litorale è quello del Poetto. Così come è a metà tra il gioco di parole e il nuovo errore il riferimento alla splendida Olgiastra , terra dalle bellezze selvagge. Sincero l'apprezzamento per Gavino Sale: «Un grande, col suo movimento, da solo contro gli speculatori che volevano espropriare le aziende ai pastori indebitati».
LA PARTITOCRAZIA La parte più applaudita del discorso è quella iniziale, quando ripete la tesi di «sinistra e destra unite nel perpetuare la partitocrazia». Ci passano tutti: da Chiamparino («il sindaco più popolare, che lascerà al suo successore il Comune più indebitato d'Europa») al governatore lombardo Formigoni («aggira la legge sul limite dei due mandati, con l'accordo della sinistra, che fa la stessa cosa in Emilia») a tutti i presidenti di Regione: «Sapete cosa fanno quando vogliono aggirare una legge? Non la recepiscono. E allora anche io voglio avere la libertà di non recepire le contravvenzioni che mi vengono spedite a casa». Può non scattare l'applauso quando si dice una cosa del genere?
I SOLDI Niente, al confronto con il racconto di quello che accade proprio in Emilia, dove il Movimento 5 stelle ha eletto due consiglieri regionali: «Sapete cosa abbiamo fatto? Non abbiamo ritirato i rimborsi elettorali. E i due ritirano appena 2500 dei 13 mila euro che spetterebbero loro». Ottimo. Ma la proposta politica dov'è? «No ai debiti fatti per amministrare, usiamo solo i soldi che sono a disposizione nei bilanci comunali». Grillo tira dritto e chiama sul palco i candidati, tutti incensurati: c'è il pedagogista che vuole salvare i fondi della legge 162, l'impiegata che propone auto elettriche per risolvere i problemi del traffico, l'ingegnere che lancia l'appello per denuclearizzare il porto, a rischio di sbarchi dei sottomarini atomici della Nato. In coda c'è spazio anche per una grintosissima Emanuela Corda, il candidato a sindaco del Movimento 5 stelle: la folla la ascolta e le tributa applausi. Ma l'attesa è per l'assolo finale di Grillo. Ancora una volta all'insegna dell' anti . Per il pro appuntamento alla prossima puntata.
Anthony Muroni